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Rendiamo l'innovazione accessibile eliminando le barriere interne ed esterne alle aziende, riducendo i tempi di accesso alle nuove tecnologie grazie al nostro network, eliminando i costi di ingresso necessari per introdurre le nuove tecnologie digitali nel business.

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Crediamo fermamente nel potere della condivisione.
Il nostro network di partner include Tech Companies, Startup Innovative, Centri di Ricerca, Associazioni di Categoria e Venture Capital.
Collaborare con noi vuol dire accedere a un'ampia serie di competenze e know-how di altissimo livello che faranno fare al vostro business un salto di qualità concreto.

Nel cuore pulsante dell'interazione tra arte e tecnologia, Re:Humanism si posiziona come un progetto pionieristico, esplorando l'impatto dell'intelligenza artificiale (IA) nel mondo dell'arte contemporanea. Fondato nel 2018, questo premio biennale non si limita a celebrare il potenziale creativo delle nuove tecnologie, ma si impegna anche in una riflessione profonda su questioni etiche, sociali e culturali che esse sollevano.

Abbiamo avuto l'opportunità di intervistare Daniela Cotimbo, storica dell'arte e curatrice, che ci ha accompagnato attraverso la genesi, l'evoluzione e il futuro di Re:Humanism. Di seguito riportiamo l'intervista integrale, in cui Daniela condivide la visione, i momenti salienti delle passate edizioni e le sfide che attendono il prossimo capitolo di questa iniziativa unica.

"Re:Humanism unisce arte e intelligenza artificiale in un dialogo unico. Qual è stata l'idea iniziale dietro il progetto e come si è evoluto nel tempo?"

Re:humanism è nato nel 2018 dall’incontro tra me - che sono una storica dell’arte e curatrice - e Alfredo Adamo, oggi CEO di Frontiere, con l’intento di offrire spunti di riflessione sul tema dell’avanzamento tecnoscientifico, con particolare riferimento all’intelligenza artificiale. La prima edizione del premio è stata un successo, con grande partecipazione di artistз e pubblico, e con riflessioni di rilievo. Questo ci ha spinti ad andare avanti, traducendo il premio in un appuntamento biennale e dando vita ad un’associazione culturale. Oggi Re:humanism cerca di portare avanti i suoi temi anche nell’intermezzo tra un’edizione e l’altra del premio, mediante attività come mostre, spettacoli, dibattiti, workshop e la produzione di pubblicazioni.

"Guardando alle edizioni precedenti del Re:Humanism Art Prize, quali sono stati i progetti o le opere che ti hanno colpito di più e perché? In che modo queste opere hanno incarnato lo spirito del premio?"

Faccio sempre fatica a estrapolare dei progetti da un complesso in cui ogni opera è stata scelta e ha valorizzato gli scopi dell’iniziativa quindi risponderò a questa domanda citando giusto dei progetti che si sono contraddistinti perché sono stati il seme per creare nuovi sguardi e collaborazioni. 

Nella prima edizione, mi viene in mente Adversarial feelings di Lorem, un progetto che già nel 2018-2019 sperimentava con le reti neurali generative al fine di testare la compresenza di stati emozionali anche lontani tra loro sotto forma di flussi audiovisivi. Era il primo progetto di Lorem, oggi artista affermato di fama internazionale, con le AI e - a partire da quello scambio - sono nate ulteriori collaborazioni che porteranno ad esempio alla realizzazione di una pubblicazione comune con la sua casa editrice Krisis Publishing

La seconda edizione è stata molto particolare, nata nell’immediato periodo post-pandemico e dunque molto legata ai temi del nostro rapporto con la natura e le altre specie viventi. Molti sono stati i progetti interessanti su questo tema ma sempre per lo stesso principio di prima cito Epitaphs for the Human Artist di Numero Cromatico. Un progetto realizzato da un centro di ricerca multidisciplinare nell’ambito della neuroestetica con cui molte volte ci siamo trovati a condividere momenti di ricerca critica e teorica sul rapporto tra AI e percezione estetica. Il loro progetto consisteva in una installazione e in una pubblicazione che raccoglieva le poesie generate tramite una rete neurale addestrata alla generazione di epitaffi, vere e proprie forme poetiche. Il risultato veniva presentato in associazione con uno studio sui colori primari, associando il potere evocativo di quelle forme poetiche “aliene” con quello dei colori con i quali le parole erano evidenziate. 

Infine per la terza edizione citerei Ai Love, Ghosts and Uncanny Valleys <3 . I Broke up with my Ai and will never download them again, un progetto di Mara Oscar Cassiani, che rifletteva in modo eloquente sulle relazioni tossiche che si generano sul web grazie all’intermediazione di piattaforme social, chatbot affettivi e alla possibilità di creare avatar personalizzati con i quali intraprendere una relazione. Mara ha presentato questo progetto in maniera molto originale, con un’installazione partecipativa in cui ci si poteva sedere su un prato finto e abbracciare i cuscini che ritraevano gli avatar sessualizzatз e poi dismessз o dimenticatз una volta che l’utente ne aveva perso interesse. Dietro il gioco e la provocazione si celava una ricerca molto seria che l’ha portata a sviluppare una piattaforma open source dove condivide risorse utili per difendersi dagli abusi su web e piattaforme.

Questi sono solo tre dei tantissimi progetti che nel corso del premio e non solo hanno arricchito la nostra esperienza. Alcuni sono visibili all’interno della collezione che Frontiere ospita nella sua sede a Roma.

"Il Re:Humanism Art Prize invita artisti contemporanei a confrontarsi con temi legati all'IA. Raccontaci cosa succederà quest'anno. A quale tematica si ispira il Premio per il 2025? Quali sono i criteri principali nella selezione delle opere e che tipo di dialogo volete stimolare con il pubblico attraverso queste creazioni? Dove, come e quando sarà possibile visionare le opere selezionate?"

Rispetto agli anni passati, questa edizione di Re:humanism sarà un po’ più specifica nell’andare ad indagare alcune delle problematiche che ruotano intorno ai nuovi modelli di intelligenza artificiale, i cosiddetti LLM. Lз artistз saranno invitatз ad interrogarsi sul loro potenziale creativo, su come è possibile un utilizzo dell’AI in chiave femminista e decoloniale e che sappia guardare al tema della sostenibilità.

Una bella sfida che secondo noi viene di pari passo con la diffusione di nuovi mezzi che permettono a tuttз di testare potenzialità e pericoli di questa tecnologia. Il processo di selezione sarà sempre il medesimo: una giuria mista composta da esperti di arte contemporanea, media art e tecnologie avanzate che attribuiranno dei punteggi di valutazione che riguardano la qualità della proposta, la solidità del progetto e dell’artista, l’originalità e la sensibilità del tema.

Ci saranno anche delle novità sui premi che non possiamo ancora annunciare. Possiamo però già dire che la mostra sarà ospitata dalla Fondazione Pastificio Cerere e si terrà nel mese di giugno 2025.

"In che modo l'intelligenza artificiale sta ridefinendo il ruolo dell'artista e il processo creativo? Quali sfide e opportunità intravedi per il futuro dell'arte in relazione alla tecnologia?"

Le sfide le vedo un po’ per tuttз, l’arte semmai la vedo come una possibilità per affrontarle! Sono molto dura sul discorso che appassiona tantз, ossia l’interferenza tra artista autorз e intelligenza artificiale creatrice.

Sicuramente l’AI sta cambiando i modi di pensare e produrre opere d’arte e questo - come sempre quando una tecnologia nuova salta fuori - è un bene e un male. In questo caso possiamo parlare di benefici, in quanto l’AI estende le potenzialità espressive anche a chi magari non è propriamente a suo agio con un mezzo visivo e digitale.

D’altro canto spesso ci si dimentica che dietro la magia del prompt si cela un processo di apprendimento e poi di generazione che funziona secondo dinamiche autonome, sicuramente ricorsive e che spesso presentano bias, errori e altre forme disfunzionali. Non accontentarsi dei risultati, e saperli osservare criticamente è sicuramente alla base di un corretto utilizzo dell’AI in campo artistico, e questo è l’invito che facciamo a tuttз lз artistз.

Altra cosa importante, proprio la riflessione sull’AI mi ha insegnato che il futuro che più mi interessa non è quello che posso prevedere ma quello che posso costruire.

"Il progetto Re:Humanism affronta temi etici e sociali legati all'IA. Quali sono le implicazioni più urgenti che, secondo te, l'arte può aiutarci a comprendere meglio?"

Siamo in un epoca abbastanza oscura, in cui la disinformazione e le echo chambers stanno portando ad una polarizzazione e radicalizzazione delle opinioni sempre più evidente.

Tutto questo fonda le sue radici su un passato ingombrante di discriminazioni, che per anni hanno investito le tecnologie. Il progresso tecnoscientifico non è neutrale, è fatto di persone che progettano e che spesso lo fanno da un punto di vista asimmetrico in termini di prospettive e obiettivi.

Nonostante alcune questioni relative all’AI non siano nuove, ancora oggi essa ci presenta problemi di discriminazione nei confronti di donne, persone non conformi, di etnie e provenienze sociali differenti - che diventano ancora più pericolose nella misura in cui non siamo in grado di ricostruirne più i pregressi.

Le nuove interfacce avanzate dei LLM ci permettono - con il linguaggio naturale - di ottenere contenuti di diversa forma, sempre più sofisticati e tra l’altro sempre più realistici.

Il problema sarà quando questi strumenti verranno integrati a pieno titolo nei motori di ricerca, andando ad escludere totalmente risultati non ricorrenti ma in grado di garantire la diversità culturale. 

Sappiamo inoltre che tutte le big tech che si erano ripromesse di rispettare gli obiettivi della sostenibilità in relazione al dispendio energetico, di risorse e alle emissioni di CO2, non stanno riuscendo a perseguire tale scopo proprio a causa dell’intelligenza artificiale. 

Urge quindi chiederci come progettare tecnologie che non mettano a repentaglio ulteriormente la salute e il benessere del nostro pianeta e che anzi offrano soluzioni utili a contrastare gli effetti dei danni già arrecati. 

Come può aiutarci l’arte? Lз artistз non hanno mai smesso di interrogarsi su questi temi, anche se oggi si chiede loro una maggiore attenzione al contesto che lз circonda. Le tecnologie avanzate rappresentano vere e proprie forme di linguaggio alla base della nostra esperienza, e così anche i grandi temi come il tempo, lo spazio, l’intimità, le relazioni, la memoria, sono mutati in funzione di queste scoperte. Lз artistз possono amplificare questo sguardo perché hanno la capacità di andare al cuore delle questioni e rovesciare le prospettive, e spesso sono anche dellз ottimз inventorз.

L'importanza di un dialogo continuo

Re:Humanism non è solo un premio, ma una piattaforma per interrogarsi sulle potenzialità e i limiti dell'intelligenza artificiale, attraverso la lente critica dell'arte contemporanea. Le sfide affrontate dallз artistз non riguardano solo la sperimentazione creativa, ma anche la necessità di costruire un futuro tecnologico più inclusivo, sostenibile e consapevole.

Per scoprire di più su Re:Humanism e sull'edizione 2025, seguite il nostro blog e i canali ufficiali del progetto. Restate connessi per esplorare come l'arte e la tecnologia possano unire le forze per ridefinire la nostra percezione del mondo.

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La trasformazione digitale è uno dei temi più discussi dell'epoca contemporanea, un fenomeno che ha attraversato decenni di evoluzione concettuale. Dai primi tentativi di digitalizzazione negli anni '60, passando per l'era del web 2.0, fino all'attuale adozione massiva di tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale e la blockchain, i pilastri che guidano questa trasformazione si sono adattati e ampliati per rispondere alle esigenze mutevoli delle organizzazioni.

Questo articolo esplora, da una parte, la cronistoria dei pilastri della trasformazione digitale, analizzando come sono cambiati nel tempo e quali teorie hanno influenzato il loro sviluppo. Dall’altra, approfondisce i pilastri che oggi consideriamo fondamentali per guidare con successo questo processo.

Cronistoria dei pilastri della Trasformazione Digitale

Anni '60-'70: digitalizzazione delle operazioni di base

Negli anni '60 e '70, la trasformazione digitale è sinonimo di automazione e informatizzazione dei processi aziendali di base. Le aziende iniziano a sostituire i registri cartacei con sistemi informatici, spesso basati su grandi mainframe.

Un esempio emblematico è l’IBM System/360, lanciato nel 1964, che permise alle imprese di standardizzare i loro processi digitali su scala. In questa fase, i "pilastri" sono principalmente due:

Frederick P. Brooks Jr., nel suo celebre libro The Mythical Man-Month (1975), evidenzia quanto fosse complesso gestire progetti tecnologici di larga scala, gettando le basi per una gestione più consapevole delle trasformazioni digitali.

Anni '90: Internet e i modelli digitali

L’avvento di Internet negli anni '90 porta una nuova ondata di innovazione. Per la prima volta, la digitalizzazione non si limita ai processi interni, ma coinvolge anche l’interazione con clienti e partner. I pilastri chiave di questo periodo sono:

Clayton Christensen, con la teoria della "disruption" in The Innovator’s Dilemma (1997), sottolinea l’importanza di adottare tecnologie innovative per non essere sopraffatti dai nuovi attori del mercato.

Anni 2000: mobilità e cloud computing

Con l’arrivo degli smartphone e delle tecnologie cloud, i pilastri della trasformazione digitale si arricchiscono ulteriormente:

Nel libro Does IT Matter? (2003), Nicholas Carr solleva la questione di come le tecnologie informatiche potessero perdere il loro valore strategico se non implementate in modo distintivo, evidenziando l'importanza della personalizzazione.

Dal 2010 a oggi: dati e Intelligenza Artificiale

Negli ultimi anni, l’attenzione si è spostata sull’utilizzo strategico dei dati e delle tecnologie emergenti:

Secondo McKinsey, solo il 30% delle trasformazioni digitali riesce a ottenere risultati tangibili, evidenziando l'importanza di una visione strategica chiara e di pilastri ben definiti.

I Pilastri della Trasformazione Digitale Oggi

1. Leadership e strategia

La trasformazione digitale non può avvenire senza una guida forte e una strategia ben definita. I leader devono essere in grado di identificare le opportunità offerte dal digitale e tradurle in obiettivi aziendali concreti.

Un esempio interessante è quello di Starbucks, che sotto la guida di Kevin Johnson ha introdotto una strategia di digitalizzazione che integra app mobile, pagamenti digitali e personalizzazione basata su dati, rafforzando l'esperienza cliente e aumentando la fidelizzazione.

2. Talento e cultura aziendale

Le persone sono il cuore della trasformazione digitale. Una cultura che promuove l’apprendimento continuo, la collaborazione e l’apertura al cambiamento è cruciale.
Secondo uno studio di Deloitte, le aziende che investono nella formazione dei dipendenti hanno il 37% di probabilità in più di completare con successo la trasformazione digitale.

Prendiamo il caso di Adobe, che ha trasformato il suo modello di business passando da licenze software tradizionali a un sistema basato su abbonamenti cloud. Questo cambiamento è stato accompagnato da un grande investimento nella formazione dei dipendenti e nella costruzione di una cultura orientata al cliente.

3. Dati e Intelligenza Artificiale

I dati sono il fulcro delle decisioni strategiche moderne. Le aziende che riescono a integrare strumenti di analisi avanzata e intelligenza artificiale possono anticipare le tendenze di mercato e rispondere in modo più efficace alle esigenze dei clienti.
Un esempio significativo è Heineken, che utilizza l’analisi dei dati per ottimizzare le campagne pubblicitarie e la logistica, migliorando la distribuzione dei prodotti in base alla domanda locale.

4. Agilità e innovazione

La capacità di adattarsi rapidamente è una delle qualità più importanti per le aziende moderne. Le metodologie agili, unite al design thinking, consentono di sperimentare nuove idee e soluzioni con tempi di sviluppo ridotti.
Ad esempio, Tesla adotta un approccio agile per introdurre innovazioni nei suoi veicoli in tempi record, superando spesso i concorrenti tradizionali.

5. Sostenibilità e impatto sociale

Oggi, la sostenibilità è un pilastro imprescindibile della trasformazione digitale. Le aziende non possono ignorare l’impatto ambientale e sociale delle loro operazioni.
Patagonia è un esempio virtuoso: utilizza tecnologie digitali per ottimizzare la supply chain e ridurre gli sprechi, dimostrando come innovazione e sostenibilità possano andare di pari passo. Un altro esempio virtuoso è IKEA, che ha investito in tecnologie per ottimizzare la gestione dell’energia nei propri negozi e migliorare la tracciabilità dei materiali, garantendo un ciclo di vita più sostenibile per i prodotti.

Conclusioni

La trasformazione digitale è un viaggio continuo, guidato da pilastri che si sono evoluti nel tempo per rispondere alle sfide di ogni epoca. Dalla semplice automazione operativa degli anni '60, siamo passati a un ecosistema complesso che integra dati, intelligenza artificiale, leadership visionaria e sostenibilità.

Nel presente, i pilastri della trasformazione digitale non riguardano solo la tecnologia, ma un approccio olistico che mette al centro le persone, i processi e l’impatto sociale. Le aziende che riescono a padroneggiare questi elementi non solo sopravvivono, ma prosperano in un mondo in continua evoluzione.

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Nel contesto di rapida evoluzione dell'Intelligenza Artificiale (IA), il 2024 segna un momento cruciale per la governance di questa tecnologia rivoluzionaria. L’annuncio del lancio di Huderia, uno strumento innovativo per la valutazione del rischio e dell'impatto dei sistemi di IA, riflette l'impegno del Comitato sull'Intelligenza Artificiale (CAI) del Consiglio d'Europa verso una regolamentazione responsabile e trasparente.

Cos'è Huderia?

Huderia, presentato ufficialmente l'11 dicembre 2024, è uno strumento progettato per guidare governi, aziende e organizzazioni nella valutazione dei rischi associati all'uso di sistemi di IA. Questo framework si basa sui principi fondamentali della Convenzione quadro sull'IA, adottata dal Consiglio d'Europa nel maggio 2024, che sottolinea l'importanza di garantire che l'IA sia sviluppata e utilizzata nel rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto.

Huderia rappresenta un approccio sistematico per:

Perché Huderia è importante?

L'introduzione di Huderia è un passo avanti significativo verso una governance dell'IA più robusta e inclusiva. In un contesto globale in cui la tecnologia è spesso implementata senza un'adeguata supervisione, Huderia offre un quadro strutturato per mitigare i rischi e massimizzare i benefici dell'IA.

Alcuni punti chiave dell'importanza di Huderia:

  1. Protezione dei diritti umani: Huderia pone al centro i diritti fondamentali, cercando di prevenire discriminazioni, violazioni della privacy e altri impatti negativi.
  2. Promozione della fiducia: Offrendo una guida chiara e trasparente, Huderia aiuta a costruire fiducia tra cittadini, istituzioni e sviluppatori di IA.
  3. Allineamento con i valori europei: Lo strumento riflette l'impegno dell'Europa verso un'innovazione responsabile, basata su principi etici e normativi.

Il Ruolo del CAI nel 2024

Il lancio di Huderia non è che uno dei molti traguardi raggiunti dal Comitato sull'Intelligenza Artificiale nel corso dell'anno. Sotto la guida del Consiglio d'Europa, il CAI ha lavorato su diversi fronti per garantire una governance efficace dell'IA, come l’adozione della Convenzione quadro sull'IA, che stabilisce i principi e le linee guida per gli Stati membri, promuovendo una regolamentazione armonizzata e orientata ai diritti; la promozione della cooperazione internazionale, facilitando il dialogo tra governi, organizzazioni internazionali e aziende tecnologiche per affrontare le sfide globali dell'IA; o sviluppo di strumenti pratici, supportando - oltre a Huderia - la creazione di linee guida operative e framework di implementazione per aiutare gli Stati membri a rispettare la convenzione; e la parte legata a sensibilizzazione e formazione: il comitato - infatti - ha promosso iniziative per educare i cittadini e i professionisti sui rischi e le opportunità dell'IA.

Il nostro contributo: Frontiere e la visione condivisa

Come team di Frontiere, abbiamo seguito con interesse e partecipazione il lavoro del CAI, riconoscendo in Huderia un approccio che risuona profondamente con la nostra visione, centrale anche alle associazioni di cui siamo co-protagonisti: Re:Humanism e Sloweb. Come realtà impegnata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche responsabili, condividiamo con il CAI l'obiettivo di bilanciare innovazione e rispetto per i diritti umani.

Huderia ci ispira a continuare a sviluppare strumenti e framework che integrino principi etici, sostenibilità e trasparenza. Crediamo che il nostro approccio basato sull’identificazione dei rischi e la promozione della fiducia nei processi decisionali completi il quadro delineato dal CAI.

La nostra visione è costruire un futuro in cui i benefici dell'IA siano equamente distribuiti e accessibili a tutti, contribuendo a colmare il divario digitale e affrontando le sfide etiche e sociali poste dalla tecnologia. La collaborazione con realtà istituzionali e private è essenziale per realizzare questa visione, in modo che la tecnologia rimanga un motore di progresso equo e sostenibile.

Guardando al futuro

Huderia rappresenta un punto di svolta nella governance dell'IA, e siamo orgogliosi di essere parte di questo dialogo globale. Come parte del movimento verso una tecnologia etica e sostenibile, siamo ansiosi di vedere come Huderia influenzerà il lavoro degli stakeholder globali e quali saranno i prossimi passi nel percorso verso una governance dell'IA più responsabile e inclusiva. Come Frontiere, continueremo a osservare con attenzione questi sviluppi, contribuendo con il nostro approccio e la nostra visione al dialogo globale sulla tecnologia etica e sostenibile.

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Introduzione

Nelle città moderne, la gestione del parcheggio è una delle sfide più pressanti per amministrazioni, cittadini e aziende. La ricerca di un posto auto non solo causa stress e frustrazione, ma contribuisce anche al traffico e all'inquinamento. Per affrontare questi problemi, la tecnologia sta trasformando il modo in cui parcheggiamo grazie ai sistemi di Smart Parking. Questi sistemi integrano tecnologie avanzate per rendere il parcheggio più efficiente, sostenibile e conveniente. In questo articolo, esploreremo cos'è lo Smart Parking, come funziona, i suoi benefici e le sfide della sua implementazione.

Cos'è lo Smart Parking?

Lo Smart Parking è un sistema che utilizza tecnologie avanzate come l'Internet of Things (IoT), sensori, app mobili e intelligenza artificiale per migliorare la gestione dei parcheggi. Questi sistemi possono monitorare in tempo reale la disponibilità dei posti auto, guidare gli automobilisti verso parcheggi liberi, ottimizzare l'uso dello spazio e facilitare il pagamento elettronico.

Come funziona lo Smart Parking?

Un sistema di Smart Parking generalmente include:

Sensori: installati nei parcheggi, i sensori rilevano se un posto auto è occupato o libero;

Piattaforme IoT: i dati raccolti dai sensori vengono inviati a una piattaforma centrale che li elabora e li analizza;

Applicazioni mobili: le informazioni sulla disponibilità dei parcheggi vengono inviate agli utenti tramite app mobili, permettendo loro di trovare e prenotare posti liberi in tempo reale;

Sistemi di pagamento: le app mobili spesso integrano sistemi di pagamento elettronico, rendendo il processo di pagamento più rapido e senza contanti;

Analisi dei dati: utilizzando l'intelligenza artificiale e l'analisi dei dati, i sistemi di Smart Parking possono prevedere la domanda di parcheggio e ottimizzare l'allocazione degli spazi;

I benefici dello Smart Parking

Adottare un sistema di Smart Parking offre numerosi vantaggi per città, automobilisti e ambiente:

Riduzione del traffico: con meno tempo speso alla ricerca di un posto auto, il traffico cittadino si riduce significativamente;

Miglioramento della qualità dell'aria: meno traffico significa meno emissioni di gas serra e inquinanti atmosferici, contribuendo a migliorare la qualità dell'aria;

Convenienza per gli utenti: gli automobilisti possono trovare parcheggio più facilmente e pagare in modo rapido e semplice tramite app mobili;

Efficienza operativa: le città possono gestire meglio le risorse di parcheggio, ottimizzando l'uso degli spazi e riducendo i costi operativi;

Analisi e pianificazione: i dati raccolti possono essere utilizzati per analizzare i modelli di utilizzo del parcheggio e migliorare la pianificazione urbana.

Le sfide dello Smart Parking

Nonostante i numerosi benefici, l'implementazione dello Smart Parking presenta alcune sfide:

Costi iniziali: l'installazione di sensori, piattaforme IoT e infrastrutture di supporto richiede un investimento iniziale significativo;

Integrazione tecnologica: integrare diverse tecnologie e sistemi esistenti può essere complesso e richiede una gestione coordinata;

Manutenzione: i sensori e le infrastrutture tecnologiche necessitano di manutenzione regolare per garantire il corretto funzionamento;

Accettazione da parte degli utenti: la diffusione dello Smart Parking richiede che gli utenti siano disposti ad adottare nuove tecnologie e modalità di pagamento;

Sicurezza dei dati: la raccolta e la gestione dei dati richiedono attenzione alla sicurezza e alla privacy degli utenti.

Esempi di implementazione di Smart Parking

Molte città in tutto il mondo stanno adottando sistemi di Smart Parking con successo. Ecco alcuni esempi:

San Francisco: il progetto SFpark utilizza sensori wireless per monitorare la disponibilità dei posti auto e fornire informazioni in tempo reale agli automobilisti tramite app mobili;

Barcellona: Barcellona ha implementato un sistema di Smart Parking che include sensori, app mobili e pagamenti elettronici per migliorare l'efficienza dei parcheggi urbani;

Stoccolma: la città ha adottato un sistema di Smart Parking che utilizza tecnologie avanzate per gestire i parcheggi pubblici e ridurre il traffico.

Futuro dello Smart Parking

Il futuro dello Smart Parking è promettente, con continue innovazioni e miglioramenti tecnologici. L'uso di veicoli autonomi potrebbe rivoluzionare ulteriormente il parcheggio, con auto che si parcheggiano da sole in spazi ottimizzati. Inoltre, l'integrazione con smart grid e soluzioni di mobilità condivisa potrebbe rendere i sistemi di parcheggio ancora più efficienti e sostenibili.

Conclusione

Lo Smart Parking rappresenta una soluzione innovativa per affrontare le sfide del parcheggio nelle città moderne. Grazie all'uso di tecnologie avanzate, questi sistemi migliorano l'efficienza, riducono il traffico e l'inquinamento, e offrono una maggiore convenienza per gli automobilisti. Nonostante le sfide, l'implementazione di Smart Parking può trasformare la mobilità urbana, contribuendo a creare città più vivibili e sostenibili. Con il continuo avanzamento tecnologico, il futuro dello Smart Parking promette ulteriori miglioramenti e innovazioni, rendendo le nostre città ancora più smart.

Se vuoi approfondire il tema dello Smart Parking e scoprire in che modo abbiamo superato le criticità legate a questa novità ormai irrinunciabile per le nostre città, contattaci usando il form che trovi in fondo a questa pagina.

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Introduzione

Le Nazioni Unite prevedono che entro il 2050, due terzi della popolazione mondiale risiederà nelle aree urbane. In Europa, questa tendenza è ancora più marcata, con il 75% dei cittadini che già vive nelle città, secondo Eurostat. Questa rapida urbanizzazione mette a dura prova le infrastrutture e i sistemi gestionali esistenti, evidenziando la necessità di soluzioni innovative. Le Smart City emergono come risposta a queste sfide, puntando a trasformare le aree urbane in centri di sostenibilità e efficienza attraverso le tecnologie avanzate, in particolare l'Internet of Things (IoT).

Le città, sebbene occupino solo il 2-3% della superficie terrestre, sono responsabili del 70% delle emissioni di anidride carbonica e di un significativo consumo energetico. Questa elevata concentrazione di persone e attività le rende uno dei principali contributori ai cambiamenti climatici. La sfida è quindi quella di integrare efficacemente persone, infrastrutture e tecnologie per minimizzare l'impatto ambientale e migliorare la qualità della vita urbana.

L'IoT come soluzione

L'Internet of Things (IoT) rappresenta una soluzione strategica e promettente per affrontare le complesse problematiche urbane. Con la sua capacità di automatizzare la raccolta e l'analisi dei dati, l'IoT facilita decisioni tempestive e informate, migliorando sostanzialmente vari aspetti della vita urbana.

Qualità della vita

I sensori IoT svolgono un ruolo cruciale nel monitoraggio ambientale continuo. Essi raccolgono dati in tempo reale sulla qualità dell'aria, rintracciando e misurando tutte le sostanze che possono essere dannose per l'essere umano. Allo stesso modo, sensori installati nelle reti idriche monitorano la qualità dell'acqua, rilevando eventuali contaminazioni e variazioni del pH in tempo reale, garantendo così l'accesso a risorse idriche sicure. Nei contesti urbani, i sensori per l'inquinamento acustico aiutano a identificare le zone dove il rumore supera i limiti consigliati, permettendo agli amministratori di prendere provvedimenti, come la creazione di zone a traffico limitato. Un altro esempio significativo è l'uso di sensori nei raccoglitori di rifiuti per monitorarne il riempimento, ottimizzando così le rotte di raccolta e riducendo le emissioni dovute ai mezzi di servizio.

Viabilità e trasporti

La gestione del traffico urbano beneficia enormemente delle tecnologie IoT. Sensori e telecamere installati lungo le strade raccolgono dati su flussi di traffico, congestioni e incidenti, facilitando una gestione dinamica dei semafori per ottimizzare i tempi di percorrenza. Applicazioni di IoT consentono agli automobilisti di visualizzare in tempo reale mappa dei parcheggi disponibili, aiutando a ridurre il tempo speso in cerca di un posto. Inoltre, l'integrazione di sensori IoT nei mezzi pubblici offre ai gestori la possibilità di monitorare lo stato dei veicoli e di intervenire prontamente in caso di anomalie o ritardi, assicurando così un servizio più affidabile e efficiente.

Illuminazione intelligente

L'illuminazione urbana è un altro settore che trae vantaggio dall'adozione dell'IoT. I sensori di luminosità e movimento possono regolare l'intensità della luce nelle strade in base alla presenza effettiva di persone o veicoli, massimizzando l'efficienza energetica e riducendo l'inquinamento luminoso. Questo non solo consente di risparmiare energia, ma migliora anche il comfort visivo e la sicurezza nelle ore notturne.

Sicurezza pubblica

L'IoT contribuisce significativamente al miglioramento della sicurezza urbana attraverso sistemi integrati di videosorveglianza e sensoristica avanzata. Questi sistemi permettono di rilevare e rispondere a situazioni di emergenza in modo più rapido e efficace. Per esempio, videocamere intelligenti possono analizzare flussi video in tempo reale per riconoscere comportamenti sospetti o situazioni di pericolo, come assembramenti improvvisi o incidenti stradali, attivando automaticamente le risposte di emergenza appropriate.

Gestione sostenibile delle risorse idriche

Il monitoraggio avanzato delle infrastrutture idriche tramite l'IoT rappresenta una svolta cruciale per la sostenibilità urbana. Sensori specifici installati nelle reti idriche non solo identificano contaminazioni e garantiscono la sicurezza dell'acqua potabile, ma sono fondamentali anche nel rilevamento di perdite lungo le condotte. Questo aspetto è vitale in un contesto globale dove la risorsa idrica sta diventando sempre più scarsa e preziosa. Identificando rapidamente le perdite, è possibile intervenire prontamente per ripararle, riducendo gli sprechi significativi di acqua e minimizzando l'impatto ambientale. Tale gestione efficiente non solo conserva una risorsa critica ma riduce anche i costi operativi e l'impronta ecologica delle città.

Sicurezza delle infrastrutture

L'uso dei sensori IoT per il monitoraggio delle infrastrutture urbane offre un ulteriore livello di sicurezza, essenziale per la prevenzione delle catastrofi. Sensori installati su ponti, viadotti, gallerie, edifici e acquedotti possono rilevare variazioni e anomalie che potrebbero preannunciare cedimenti strutturali. Questo monitoraggio in tempo reale permette l'applicazione di strategie di manutenzione preventiva e predittiva, notevolmente più economiche rispetto agli interventi post-danno. La manutenzione predittiva non solo abbassa i costi di gestione, ma riduce drasticamente i rischi per la sicurezza pubblica, garantendo la longevità e l'affidabilità delle infrastrutture vitali.

Conclusione: verso un futuro intelligente e sostenibile

L'adozione dell'IoT nelle Smart City rappresenta molto più di un progresso tecnologico: è un imperativo strategico per la sostenibilità urbana e l'innalzamento della qualità della vita. L'implementazione efficace di queste tecnologie richiede una visione olistica che trascenda i confini settoriali e si basi su una collaborazione sinergica tra enti pubblici, imprese private e comunità locali. Tale collaborazione è essenziale per costruire infrastrutture resilienti, promuovere una gestione sostenibile delle risorse e garantire una migliore qualità della vita per tutti i cittadini.

In questo contesto, l'integrazione dell'Intelligenza Artificiale (AI) con l'IoT si rivela cruciale. L'AI amplifica il potenziale dell'IoT attraverso algoritmi avanzati che possono analizzare grandi volumi di dati raccolti dai sensori in tempo reale. Questa capacità di apprendimento e miglioramento continuo permette non solo di ottimizzare le operazioni urbane in maniera proattiva, ma anche di prevedere tendenze e comportamenti, migliorando significativamente la pianificazione urbana e la risposta a eventi imprevisti. Ad esempio, l'AI può prevedere picchi di domanda energetica o acquatica e regolare automaticamente le risorse per massimizzare l'efficienza e ridurre gli sprechi. Allo stesso modo, sistemi AI integrati possono migliorare la sicurezza pubblica analizzando flussi video per riconoscere comportamenti sospetti o emergenze in tempo reale, dirigendo le risorse dove sono più necessarie.

L'adozione di questa tecnologia avanzata presenta anche sfide significative, inclusa la necessità di garantire la privacy dei cittadini e la sicurezza dei dati in un'era sempre più digitale. Affrontare questi problemi con politiche e regolamenti adeguati sarà fondamentale per mantenere la fiducia pubblica e promuovere un'adozione diffusa delle tecnologie IoT e AI.

Se vuoi maggiori informazioni sull’integrazione tra Intelligenza Artificiale e Internet of Things nell’ambito della gestione delle città, contattaci usando il form che trovi in fondo a questa pagina.

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Introduzione

Nel corso degli ultimi decenni, le città di tutto il mondo hanno affrontato una serie di sfide crescenti legate all'urbanizzazione, tra cui l'aumento del traffico, l'inquinamento atmosferico e la perdita di qualità della vita. Per rispondere a queste sfide, l'urbanista Carlos Moreno ha proposto il concetto della "città di 15 minuti". Questo modello, che mira a creare comunità più vivibili e sostenibili, sta guadagnando attenzione globale. In questo articolo esploreremo i principi della città di 15 minuti, i suoi benefici, le sfide della sua implementazione e alcuni esempi di città che stanno adottando questo approccio.

I principi della città di 15 minuti

Il concetto della città di 15 minuti si basa su quattro principi fondamentali:

Prossimità: tutti i servizi essenziali, inclusi lavoro, istruzione, negozi, servizi sanitari e spazi ricreativi, dovrebbero essere raggiungibili a piedi o in bicicletta in un massimo di 15 minuti dalla propria abitazione. Questo riduce la necessità di lunghi spostamenti quotidiani.

Diversità: le aree urbane dovrebbero ospitare una varietà di usi del suolo. Questa diversità supporta una gamma di attività economiche e sociali, rendendo le comunità più resilienti e dinamiche.

Inclusività: le città di 15 minuti devono garantire accesso equo ai servizi per tutte le comunità, indipendentemente dal reddito, dall'etnia o dallo stato sociale. Questo principio promuove l'uguaglianza e la coesione sociale.

Sostenibilità: ridurre l'uso dell'automobile e promuovere mezzi di trasporto più sostenibili, come camminare e andare in bicicletta, diminuisce l'impatto ambientale delle città, contribuendo a combattere il cambiamento climatico e migliorare la qualità dell'aria.

I benefici della città di 15 minuti

Adottare il modello della città di 15 minuti porta con sé una serie di benefici significativi:

Riduzione del traffico e dell'inquinamento: con meno persone che si spostano in auto, si riduce il traffico e, di conseguenza, l'inquinamento atmosferico. Questo migliora la qualità dell'aria e riduce le emissioni di gas serra.

Miglioramento della salute: camminare e andare in bicicletta sono attività fisiche che migliorano la salute cardiovascolare e mentale. Inoltre, avere accesso a spazi verdi e strutture sportive nelle vicinanze promuove uno stile di vita più attivo.

Coesione sociale: le città di 15 minuti favoriscono una maggiore interazione tra i residenti. La presenza di spazi pubblici e comunitari facilita la socializzazione e rafforza i legami di vicinato.

Resilienza economica: la diversificazione delle attività economiche locali rende le comunità più resilienti a crisi economiche. Le piccole imprese locali possono prosperare in un ambiente dove i residenti fanno la spesa e utilizzano servizi nelle vicinanze.

Qualità della vita: ridurre il tempo dedicato agli spostamenti quotidiani libera tempo per altre attività, migliorando il benessere generale dei cittadini. La disponibilità di servizi e infrastrutture a breve distanza rende la vita quotidiana più semplice e piacevole.

Smart City e città di 15 minuti: gli aspetti tecnologici

Le tecnologie smart svolgono un ruolo cruciale nel supportare il modello della città a 15 minuti, rendendo le aree urbane più efficienti, sostenibili e vivibili. Uno degli strumenti fondamentali è l'Internet of Things (IoT), che utilizza sensori per raccogliere dati in tempo reale su traffico, qualità dell'aria, consumo energetico e disponibilità dei servizi. Questi dati possono essere analizzati per ottimizzare la gestione delle risorse urbane e migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Le piattaforme digitali sono un altro elemento chiave, facilitando l'accesso ai servizi urbani. Applicazioni mobili e portali online permettono ai residenti di prenotare appuntamenti medici, trovare negozi locali, partecipare a eventi comunitari e utilizzare trasporti pubblici in modo più efficiente. La mobilità intelligente, che include sistemi di trasporto pubblico integrati e servizi di bike-sharing e car-sharing, contribuisce a ridurre la dipendenza dalle auto private, diminuendo così traffico e inquinamento.

Infine, le tecnologie di intelligenza artificiale (AI) e machine learning possono essere utilizzate per prevedere e rispondere alle esigenze della città in modo proattivo. Ad esempio, algoritmi avanzati possono ottimizzare i percorsi dei trasporti pubblici, migliorare la gestione dei rifiuti e aumentare la sicurezza urbana attraverso la sorveglianza intelligente.

Le sfide dell'implementazione

Nonostante i numerosi benefici, l'implementazione del modello della città di 15 minuti presenta diverse sfide:

Pianificazione e infrastrutture: riorganizzare le città esistenti per conformarsi al modello richiede un notevole investimento in pianificazione urbana e infrastrutture. Questo include la creazione di piste ciclabili, marciapiedi sicuri e spazi pubblici adeguati.

Equità sociale: garantire che tutti i quartieri, inclusi quelli meno abbienti, abbiano accesso equo ai servizi è fondamentale. Ciò richiede politiche che evitino la gentrificazione e promuovano l'inclusione sociale.

Cambiamento culturale: adottare il modello della città di 15 minuti richiede un cambiamento nelle abitudini e nella mentalità dei cittadini, che potrebbero essere abituati a dipendere dall'auto. Educazione e sensibilizzazione sono cruciali per il successo del modello.

Supporto politico e pubblico: il sostegno dei governi locali e nazionali, così come della popolazione, è essenziale per la realizzazione del modello. Questo può includere incentivi per l'uso di trasporti sostenibili e politiche di sviluppo urbano orientate alla sostenibilità.

Esempi di città di 15 minuti

Alcune città stanno già facendo passi concreti verso l'adozione del modello della città di 15 minuti:

Parigi, Francia: la sindaca Anne Hidalgo è una delle principali sostenitrici del modello della città a 15 minuti. Parigi sta implementando politiche per ridurre il traffico automobilistico, aumentare gli spazi verdi e migliorare l'accessibilità ai servizi essenziali. Un esempio è la creazione di "super-îlots" dove il traffico automobilistico è limitato e le strade sono riservate a pedoni e ciclisti.

Melbourne, Australia: la città ha adottato il piano "Plan Melbourne" che prevede lo sviluppo di 20 "città a 20 minuti" all'interno dell'area metropolitana. Questo piano mira a garantire che tutti i residenti possano accedere ai servizi essenziali entro un breve raggio dalla loro abitazione.

Portland, Stati Uniti: Portland è conosciuta per le sue politiche di urbanistica sostenibile e ha iniziato a incorporare elementi del modello della città a 15 minuti nel suo piano di sviluppo urbano. Questo include la promozione di quartieri pedonali e ciclabili, così come l'incentivazione delle piccole imprese locali.

La Smart City e la città comoda: il contributo di Giulia Agrosì

Nel suo libro "La Smart City e la città comoda", Giulia Agrosì approfondisce ulteriormente i concetti di smart city e di "città comoda", esplorando come le tecnologie digitali possano essere integrate nelle politiche urbane per migliorare la qualità della vita. Il concetto di "città comoda" si allinea strettamente con quello della città di 15 minuti, enfatizzando l'importanza di una pianificazione urbana centrata sui cittadini.

Agrosì discute l'uso di tecnologie smart come sensori IoT, piattaforme digitali e sistemi di mobilità intelligente per creare città più efficienti e sostenibili. Questi strumenti possono supportare il modello della città di 15 minuti rendendo i servizi urbani più accessibili e migliorando la gestione delle risorse urbane.

Il libro pone anche una forte enfasi sull'inclusività e la sostenibilità, temi chiave per le città di 15 minuti. Agrosì sottolinea l'importanza di garantire che tutti i cittadini, indipendentemente dal reddito o dallo status sociale, abbiano accesso equo ai servizi essenziali. Inoltre, promuove la creazione di spazi verdi e l'adozione di pratiche edilizie sostenibili per migliorare la qualità della vita e ridurre l'impatto ambientale.

Conclusione

Il modello della città di 15 minuti rappresenta una visione innovativa e sostenibile per il futuro delle aree urbane. Promuovendo la prossimità, la diversità, l'inclusività e la sostenibilità, questo approccio può migliorare significativamente la qualità della vita dei cittadini, ridurre l'impatto ambientale delle città e creare comunità più coese e resilienti. Tuttavia, la sua implementazione richiede una pianificazione attenta, investimenti in infrastrutture e un forte impegno politico e pubblico. Con il giusto supporto, le città a 15 minuti potrebbero diventare la norma, trasformando le nostre città in luoghi più vivibili e sostenibili.

Se vuoi approfondire il tema della città di 15 minuti o scoprire le innovazioni tecnologiche in grado di abilitare una transizione verso la Smart City, contattaci usando il form che trovi in fondo a questa pagina.

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