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Chi siamo

Rendiamo l'innovazione accessibile eliminando le barriere interne ed esterne alle aziende, riducendo i tempi di accesso alle nuove tecnologie grazie al nostro network, eliminando i costi di ingresso necessari per introdurre le nuove tecnologie digitali nel business.

I nostri partner

Crediamo fermamente nel potere della condivisione.
Il nostro network di partner include Tech Companies, Startup Innovative, Centri di Ricerca, Associazioni di Categoria e Venture Capital.
Collaborare con noi vuol dire accedere a un'ampia serie di competenze e know-how di altissimo livello che faranno fare al vostro business un salto di qualità concreto.

Affrontare la trasformazione digitale non significa semplicemente adottare nuove tecnologie, ma ripensare profondamente il funzionamento delle organizzazioni. Questo processo coinvolge persone, cultura e strategie, integrandole in una visione d’insieme coerente.

La trasformazione digitale non è un esercizio tecnico, ma un percorso che richiede flessibilità e capacità di adattamento. Ogni scelta tecnologica deve essere allineata agli obiettivi aziendali, mantenendo al centro valori come sostenibilità ed etica. Questo approccio non solo consente di affrontare le sfide del presente, ma prepara le aziende a prosperare nel futuro.

Frontiere: un approccio umano e trasparente

Il nostro obiettivo non è fornire semplicemente soluzioni tecnologiche, ma aiutare le aziende a trovare un equilibrio tra innovazione e sostenibilità. Ci piace lavorare fianco a fianco con le imprese, ascoltare le loro esigenze e accompagnarle in un percorso che abbia un impatto concreto sul loro modo di operare.

Un aspetto centrale del nostro lavoro è la trasparenza. Ogni passaggio, decisione e sviluppo viene condiviso: vogliamo che chi collabora con noi mantenga piena autonomia e controllo sulle soluzioni che implementiamo insieme. Questo approccio nasce dalla convinzione che il vero cambiamento si costruisca su relazioni di fiducia, non su vincoli o dipendenze.

Le persone sono sempre al centro. Per noi, innovare significa trovare soluzioni che siano non solo funzionali, ma anche accessibili e rispettose delle esigenze di chi le utilizza. È un processo che bilancia efficienza e sensibilità, tecnologia e identità. L’obiettivo non è solo migliorare, ma farlo senza perdere di vista il contesto umano che ogni innovazione deve servire.

Guardare oltre: un futuro digitale consapevole

La tecnologia è uno strumento potente, ma non è un fine. Guardiamo al digitale come a un'opportunità per superare limiti e confini, aprendo nuove strade sia per le imprese che per la società. Ogni progetto è pensato per essere utile, sostenibile ed etico, perché crediamo che il progresso abbia senso solo se contribuisce a migliorare la vita delle persone.

Non si tratta solo di innovare, ma di farlo in modo responsabile. Vogliamo che le nostre soluzioni abbiano un impatto positivo, non solo per chi le adotta, ma per tutto l’ecosistema in cui operano. È questa la nostra idea di futuro digitale: uno spazio che offre possibilità reali, senza perdere di vista i valori fondamentali.

Una delle esperienze che ci hanno ispirato

Ricordiamo una collaborazione avvenuta pochi anni fa, subito prima del periodo COVID, con una piccola azienda manifatturiera che stava affrontando le sfide della digitalizzazione. L’obiettivo iniziale era ottimizzare i processi produttivi con nuove tecnologie, ma ciò che emerse durante i primi incontri fu una realtà più complessa: i dipendenti avevano timore di perdere il loro ruolo a causa dell’automazione.

Ci siamo resi conto che non bastava introdurre strumenti innovativi. Era necessario costruire un percorso di fiducia e formazione. Insieme all’azienda, abbiamo organizzato workshop per spiegare il valore delle nuove soluzioni e dimostrare come queste potessero migliorare il lavoro di tutti, non sostituirlo. È stato straordinario vedere come, gradualmente, l’entusiasmo abbia preso il posto della paura.

Oggi, quell’azienda non solo utilizza con successo nuove tecnologie, ma ha anche una squadra di dipendenti più motivata e partecipe. Questo episodio ci ricorda ogni giorno quanto sia importante mettere le persone al centro, perché è da lì che nasce il vero cambiamento.

Conclusioni

La trasformazione digitale non è mai un percorso semplice, ma può essere un’occasione per costruire qualcosa di significativo. Noi di Frontiere vogliamo essere un alleato in questo viaggio: non un semplice fornitore, ma un compagno di strada con cui condividere idee, sfide e risultati.

Il futuro non si inventa da soli, ma insieme. Siamo qui per farlo accadere.

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La trasformazione digitale è uno dei temi più discussi dell'epoca contemporanea, un fenomeno che ha attraversato decenni di evoluzione concettuale. Dai primi tentativi di digitalizzazione negli anni '60, passando per l'era del web 2.0, fino all'attuale adozione massiva di tecnologie avanzate come l'intelligenza artificiale e la blockchain, i pilastri che guidano questa trasformazione si sono adattati e ampliati per rispondere alle esigenze mutevoli delle organizzazioni.

Questo articolo esplora, da una parte, la cronistoria dei pilastri della trasformazione digitale, analizzando come sono cambiati nel tempo e quali teorie hanno influenzato il loro sviluppo. Dall’altra, approfondisce i pilastri che oggi consideriamo fondamentali per guidare con successo questo processo.

Cronistoria dei pilastri della Trasformazione Digitale

Anni '60-'70: digitalizzazione delle operazioni di base

Negli anni '60 e '70, la trasformazione digitale è sinonimo di automazione e informatizzazione dei processi aziendali di base. Le aziende iniziano a sostituire i registri cartacei con sistemi informatici, spesso basati su grandi mainframe.

Un esempio emblematico è l’IBM System/360, lanciato nel 1964, che permise alle imprese di standardizzare i loro processi digitali su scala. In questa fase, i "pilastri" sono principalmente due:

Frederick P. Brooks Jr., nel suo celebre libro The Mythical Man-Month (1975), evidenzia quanto fosse complesso gestire progetti tecnologici di larga scala, gettando le basi per una gestione più consapevole delle trasformazioni digitali.

Anni '90: Internet e i modelli digitali

L’avvento di Internet negli anni '90 porta una nuova ondata di innovazione. Per la prima volta, la digitalizzazione non si limita ai processi interni, ma coinvolge anche l’interazione con clienti e partner. I pilastri chiave di questo periodo sono:

Clayton Christensen, con la teoria della "disruption" in The Innovator’s Dilemma (1997), sottolinea l’importanza di adottare tecnologie innovative per non essere sopraffatti dai nuovi attori del mercato.

Anni 2000: mobilità e cloud computing

Con l’arrivo degli smartphone e delle tecnologie cloud, i pilastri della trasformazione digitale si arricchiscono ulteriormente:

Nel libro Does IT Matter? (2003), Nicholas Carr solleva la questione di come le tecnologie informatiche potessero perdere il loro valore strategico se non implementate in modo distintivo, evidenziando l'importanza della personalizzazione.

Dal 2010 a oggi: dati e Intelligenza Artificiale

Negli ultimi anni, l’attenzione si è spostata sull’utilizzo strategico dei dati e delle tecnologie emergenti:

Secondo McKinsey, solo il 30% delle trasformazioni digitali riesce a ottenere risultati tangibili, evidenziando l'importanza di una visione strategica chiara e di pilastri ben definiti.

I Pilastri della Trasformazione Digitale Oggi

1. Leadership e strategia

La trasformazione digitale non può avvenire senza una guida forte e una strategia ben definita. I leader devono essere in grado di identificare le opportunità offerte dal digitale e tradurle in obiettivi aziendali concreti.

Un esempio interessante è quello di Starbucks, che sotto la guida di Kevin Johnson ha introdotto una strategia di digitalizzazione che integra app mobile, pagamenti digitali e personalizzazione basata su dati, rafforzando l'esperienza cliente e aumentando la fidelizzazione.

2. Talento e cultura aziendale

Le persone sono il cuore della trasformazione digitale. Una cultura che promuove l’apprendimento continuo, la collaborazione e l’apertura al cambiamento è cruciale.
Secondo uno studio di Deloitte, le aziende che investono nella formazione dei dipendenti hanno il 37% di probabilità in più di completare con successo la trasformazione digitale.

Prendiamo il caso di Adobe, che ha trasformato il suo modello di business passando da licenze software tradizionali a un sistema basato su abbonamenti cloud. Questo cambiamento è stato accompagnato da un grande investimento nella formazione dei dipendenti e nella costruzione di una cultura orientata al cliente.

3. Dati e Intelligenza Artificiale

I dati sono il fulcro delle decisioni strategiche moderne. Le aziende che riescono a integrare strumenti di analisi avanzata e intelligenza artificiale possono anticipare le tendenze di mercato e rispondere in modo più efficace alle esigenze dei clienti.
Un esempio significativo è Heineken, che utilizza l’analisi dei dati per ottimizzare le campagne pubblicitarie e la logistica, migliorando la distribuzione dei prodotti in base alla domanda locale.

4. Agilità e innovazione

La capacità di adattarsi rapidamente è una delle qualità più importanti per le aziende moderne. Le metodologie agili, unite al design thinking, consentono di sperimentare nuove idee e soluzioni con tempi di sviluppo ridotti.
Ad esempio, Tesla adotta un approccio agile per introdurre innovazioni nei suoi veicoli in tempi record, superando spesso i concorrenti tradizionali.

5. Sostenibilità e impatto sociale

Oggi, la sostenibilità è un pilastro imprescindibile della trasformazione digitale. Le aziende non possono ignorare l’impatto ambientale e sociale delle loro operazioni.
Patagonia è un esempio virtuoso: utilizza tecnologie digitali per ottimizzare la supply chain e ridurre gli sprechi, dimostrando come innovazione e sostenibilità possano andare di pari passo. Un altro esempio virtuoso è IKEA, che ha investito in tecnologie per ottimizzare la gestione dell’energia nei propri negozi e migliorare la tracciabilità dei materiali, garantendo un ciclo di vita più sostenibile per i prodotti.

Conclusioni

La trasformazione digitale è un viaggio continuo, guidato da pilastri che si sono evoluti nel tempo per rispondere alle sfide di ogni epoca. Dalla semplice automazione operativa degli anni '60, siamo passati a un ecosistema complesso che integra dati, intelligenza artificiale, leadership visionaria e sostenibilità.

Nel presente, i pilastri della trasformazione digitale non riguardano solo la tecnologia, ma un approccio olistico che mette al centro le persone, i processi e l’impatto sociale. Le aziende che riescono a padroneggiare questi elementi non solo sopravvivono, ma prosperano in un mondo in continua evoluzione.

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In un contesto aziendale in rapida evoluzione, affrontare le sfide della trasformazione digitale richiede una strategia chiara e un metodo strutturato. Frontiere ha sviluppato un approccio in tre fasi — Assessment, Pianificazione Strategica ed Esecuzione — che non solo permette di gestire efficacemente le complessità del cambiamento, ma si allinea alle migliori pratiche globali nel campo della consulenza e della trasformazione aziendale. Questo approccio non è solo una dichiarazione di intenti, ma un processo validato anche da studi accademici e di mercato che ne confermano l’efficacia.

1. Assessment: La centralità di un’analisi preliminare accurata

Ogni percorso di trasformazione comincia con un’analisi approfondita dell’organizzazione. L’obiettivo è mappare flussi di lavoro, analizzare i sistemi esistenti e identificare le opportunità di miglioramento. Questa fase, spesso sottovalutata, rappresenta il fondamento su cui costruire il successo di ogni intervento strategico.

Secondo il report "The Key to Digital Transformation Success" di McKinsey, un’analisi iniziale dettagliata consente alle aziende di stabilire un punto di partenza chiaro, evidenziando le lacune da colmare e le aree di eccellenza su cui fare leva. Allo stesso modo, Gartner, nel suo "Digital Transformation Playbook", sottolinea che le aziende che conducono un assessment rigoroso vedono un aumento del 35% nella probabilità di raggiungere risultati concreti rispetto a quelle che trascurano questa fase.

Le persone sono sempre al centro. Per noi, innovare significa trovare soluzioni che siano non solo funzionali, ma anche accessibili e rispettose delle esigenze di chi le utilizza. È un processo che bilancia efficienza e sensibilità, tecnologia e identità. L’obiettivo non è solo migliorare, ma farlo senza perdere di vista il contesto umano che ogni innovazione deve servire.

Il nostro approccio si fonda proprio su questo principio: analizzare, comprendere e mappare le dinamiche interne, evitando interventi generici o non calibrati sulle esigenze specifiche del cliente.

2. Pianificazione strategica: disegnare una roadmap personalizzata

Una volta conclusa la fase di assessment, è il momento di dedicarsi alla definizione di una roadmap strategica, focalizzata su obiettivi concreti e soluzioni personalizzate. Questo non significa semplicemente proporre tecnologie, ma integrare processi operativi e obiettivi aziendali in un piano che sia realizzabile e sostenibile.

Il contributo accademico in questo ambito è ampio: Harvard Business Review, nell’articolo "Why Strategy Execution Unravels—and What to Do About It", afferma che la definizione di priorità chiare e di un piano ben strutturato è essenziale per superare le difficoltà operative e garantire il successo. Inoltre, il report "The Nine Elements of Digital Transformation" del MIT Sloan Management Review evidenzia che una roadmap strategica consente alle aziende di ottimizzare le risorse e mitigare i rischi.

Frontiere traduce queste best practice in risultati tangibili, proponendo strategie che vanno oltre le teorie astratte. Per esempio, in un recente intervento con un’azienda manifatturiera italiana, l’implementazione di un piano strategico ha portato alla riduzione dei tempi di produzione del 30% e al miglioramento dell’efficienza operativa grazie a soluzioni di automazione e analisi predittiva.

3. Esecuzione: dall’idea all’impatto concreto

La fase di esecuzione rappresenta il momento critico in cui le strategie pianificate vengono messe in pratica. Frontiere si distingue per un approccio pragmatico, che non si limita alla teoria ma punta a ottenere risultati misurabili, garantendo che ogni raccomandazione sia applicata in modo efficace e sostenibile.

PwC, nel suo studio "Success Factors in Digital Transformation Projects", afferma che l’implementazione è il passaggio più cruciale della trasformazione digitale. La capacità di eseguire efficacemente una strategia definisce il confine tra successo e fallimento. Allo stesso modo, Accenture, nella ricerca "Getting Unstuck: Breaking Through the Barriers to Transformation Success", sottolinea che l’attenzione all’impatto misurabile è ciò che distingue i progetti di trasformazione di successo.

Un esempio pratico dell’efficacia dell’esecuzione di Frontiere è rappresentato dal caso di una catena di negozi al dettaglio in Italia, che ha visto aumentare il traffico sul proprio e-commerce del 50%, e del 35% gli ordini online effettuati con ritiro in negozio, grazie a una sinergia tra i canali fisici e digitali.

Un approccio convalidato dalle migliori pratiche globali

L’approccio strutturato in tre fasi che abbiamo illustrato è pienamente allineato con le metodologie adottate da leader globali come Amazon Web Services (AWS) e Deloitte, che utilizzano modelli simili per guidare la trasformazione aziendale. AWS, ad esempio, segue un framework articolato in Assess, Mobilize, Execute, che rispecchia il nostro processo, mentre Deloitte propone un modello basato su analisi, pianificazione strategica e implementazione.

Questi paralleli evidenziano che l’approccio di Frontiere non è solo innovativo, ma anche in linea con le migliori pratiche accettate a livello globale, rafforzando la validità delle sue proposte e il valore che porta ai propri clienti.

Ciò che ci differenzia da questi giganti è la sua struttura agile, che consente di rispondere in modo più efficace, flessibile e prestante alle esigenze specifiche dei clienti. Questa agilità permette di ridurre i tempi di risposta, personalizzare ulteriormente le soluzioni e mantenere un contatto costante con le aziende, garantendo risultati che rispondono realmente alle loro necessità.

Conclusioni: creare valore attraverso un metodo collaudato

L’approccio descritto finora non è solo un metodo operativo, ma un percorso strutturato e orientato ai risultati, progettato per affrontare le sfide della trasformazione digitale con precisione e visione. La combinazione di assessment accurato, pianificazione strategica personalizzata ed esecuzione efficace garantisce che le aziende possano non solo adattarsi al cambiamento, ma prosperare in un contesto in continua evoluzione.

Grazie al supporto di evidenze accademiche e di mercato, è chiaro che questo metodo non rappresenta solo un’opzione, ma una necessità per chi vuole costruire il proprio successo su basi solide e sostenibili. Con un approccio mirato e comprovato, la nostra organizzazione si pone come partner di fiducia per guidare le organizzazioni verso il futuro.

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Nel contesto di rapida evoluzione dell'Intelligenza Artificiale (IA), il 2024 segna un momento cruciale per la governance di questa tecnologia rivoluzionaria. L’annuncio del lancio di Huderia, uno strumento innovativo per la valutazione del rischio e dell'impatto dei sistemi di IA, riflette l'impegno del Comitato sull'Intelligenza Artificiale (CAI) del Consiglio d'Europa verso una regolamentazione responsabile e trasparente.

Cos'è Huderia?

Huderia, presentato ufficialmente l'11 dicembre 2024, è uno strumento progettato per guidare governi, aziende e organizzazioni nella valutazione dei rischi associati all'uso di sistemi di IA. Questo framework si basa sui principi fondamentali della Convenzione quadro sull'IA, adottata dal Consiglio d'Europa nel maggio 2024, che sottolinea l'importanza di garantire che l'IA sia sviluppata e utilizzata nel rispetto dei diritti umani, della democrazia e dello stato di diritto.

Huderia rappresenta un approccio sistematico per:

Perché Huderia è importante?

L'introduzione di Huderia è un passo avanti significativo verso una governance dell'IA più robusta e inclusiva. In un contesto globale in cui la tecnologia è spesso implementata senza un'adeguata supervisione, Huderia offre un quadro strutturato per mitigare i rischi e massimizzare i benefici dell'IA.

Alcuni punti chiave dell'importanza di Huderia:

  1. Protezione dei diritti umani: Huderia pone al centro i diritti fondamentali, cercando di prevenire discriminazioni, violazioni della privacy e altri impatti negativi.
  2. Promozione della fiducia: Offrendo una guida chiara e trasparente, Huderia aiuta a costruire fiducia tra cittadini, istituzioni e sviluppatori di IA.
  3. Allineamento con i valori europei: Lo strumento riflette l'impegno dell'Europa verso un'innovazione responsabile, basata su principi etici e normativi.

Il Ruolo del CAI nel 2024

Il lancio di Huderia non è che uno dei molti traguardi raggiunti dal Comitato sull'Intelligenza Artificiale nel corso dell'anno. Sotto la guida del Consiglio d'Europa, il CAI ha lavorato su diversi fronti per garantire una governance efficace dell'IA, come l’adozione della Convenzione quadro sull'IA, che stabilisce i principi e le linee guida per gli Stati membri, promuovendo una regolamentazione armonizzata e orientata ai diritti; la promozione della cooperazione internazionale, facilitando il dialogo tra governi, organizzazioni internazionali e aziende tecnologiche per affrontare le sfide globali dell'IA; o sviluppo di strumenti pratici, supportando - oltre a Huderia - la creazione di linee guida operative e framework di implementazione per aiutare gli Stati membri a rispettare la convenzione; e la parte legata a sensibilizzazione e formazione: il comitato - infatti - ha promosso iniziative per educare i cittadini e i professionisti sui rischi e le opportunità dell'IA.

Il nostro contributo: Frontiere e la visione condivisa

Come team di Frontiere, abbiamo seguito con interesse e partecipazione il lavoro del CAI, riconoscendo in Huderia un approccio che risuona profondamente con la nostra visione, centrale anche alle associazioni di cui siamo co-protagonisti: Re:Humanism e Sloweb. Come realtà impegnata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche responsabili, condividiamo con il CAI l'obiettivo di bilanciare innovazione e rispetto per i diritti umani.

Huderia ci ispira a continuare a sviluppare strumenti e framework che integrino principi etici, sostenibilità e trasparenza. Crediamo che il nostro approccio basato sull’identificazione dei rischi e la promozione della fiducia nei processi decisionali completi il quadro delineato dal CAI.

La nostra visione è costruire un futuro in cui i benefici dell'IA siano equamente distribuiti e accessibili a tutti, contribuendo a colmare il divario digitale e affrontando le sfide etiche e sociali poste dalla tecnologia. La collaborazione con realtà istituzionali e private è essenziale per realizzare questa visione, in modo che la tecnologia rimanga un motore di progresso equo e sostenibile.

Guardando al futuro

Huderia rappresenta un punto di svolta nella governance dell'IA, e siamo orgogliosi di essere parte di questo dialogo globale. Come parte del movimento verso una tecnologia etica e sostenibile, siamo ansiosi di vedere come Huderia influenzerà il lavoro degli stakeholder globali e quali saranno i prossimi passi nel percorso verso una governance dell'IA più responsabile e inclusiva. Come Frontiere, continueremo a osservare con attenzione questi sviluppi, contribuendo con il nostro approccio e la nostra visione al dialogo globale sulla tecnologia etica e sostenibile.

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Introduzione

OpenAI continua a innovare nel campo dell'intelligenza artificiale, e la versione ChatGPT-4o rappresenta un significativo passo avanti rispetto ai suoi predecessori. Questo modello introduce una serie di miglioramenti e nuove funzionalità che ampliano le capacità dell'IA, rendendola più potente, versatile e accessibile.

Multimodalità

Una delle novità più rilevanti di ChatGPT-4o è la capacità multimodale. Questo modello è in grado di elaborare simultaneamente diversi tipi di input, inclusi testo, immagini, audio e video. Questa funzionalità consente interazioni più naturali e complete con l'IA, offrendo risposte più contestualizzate e pertinenti.

Miglioramento delle Prestazioni

GPT-4o è stato progettato per essere più veloce e efficiente. Rispetto ai modelli precedenti, è due volte più veloce, con tempi di risposta ridotti e una maggiore capacità di gestione delle richieste simultanee. Inoltre, il modello è più efficiente dal punto di vista energetico, riducendo il consumo di risorse.

Velocità e Efficienza

Tempo di risposta: risponde in meno di 300 millisecondi, garantendo interazioni rapide e fluide.

Gestione delle richieste: capacità di gestire fino a 10 milioni di token al minuto, migliorando la velocità di elaborazione delle informazioni.

Questi miglioramenti in velocità ed efficienza fanno di GPT-4o un'opzione eccellente per applicazioni che richiedono risposte rapide e precise, come i servizi di assistenza clienti e gli assistenti virtuali.

Accessibilità gratuita

Una delle innovazioni più importanti è l'accessibilità gratuita di GPT-4o. Questo modello offre gratuitamente funzionalità che in precedenza erano riservate agli utenti a pagamento. Questa mossa strategica di OpenAI mira a democratizzare l'accesso all'IA, permettendo a un pubblico più ampio di sfruttare le potenzialità del modello.

Funzioni accessibili gratuitamente

Analisi dei file: gli utenti possono caricare e analizzare file di testo senza costi aggiuntivi.

Utilizzo degli sssistenti GPTs: funzionalità avanzate come la gestione dei compiti e l'automazione dei flussi di lavoro sono ora disponibili per tutti.

L'accessibilità gratuita di GPT-4o non solo amplia la base di utenti, ma favorisce anche l'innovazione e la creatività, poiché più persone possono sperimentare con le capacità avanzate dell'IA.

Ampliamento della Finestra di Contesto

GPT-4o introduce una finestra di contesto ampliata a 128K. Questo permette al modello di mantenere la coerenza e la pertinenza delle risposte anche in conversazioni lunghe e complesse. L'aumento della finestra di contesto migliora significativamente la capacità del modello di comprendere e rispondere alle richieste degli utenti.

Vantaggi della Finestra di Contesto Ampliata

Conversazioni Lunghe: Maggiore coerenza nelle interazioni prolungate.

Analisi Dettagliate: Capacità di elaborare e comprendere grandi quantità di informazioni contestuali.

La finestra di contesto ampliata consente a GPT-4o di fornire risposte più accurate e pertinenti, migliorando l'esperienza complessiva dell'utente.

Integrazione del Web e App Desktop

GPT-4o integra l'accesso al Web, permettendo al modello di ottenere informazioni in tempo reale per rispondere alle domande degli utenti. Inoltre, OpenAI ha rilasciato un'app desktop per Mac (e prossimamente per Windows), che facilita l'interazione con l'IA tramite la clipboard del PC.

Utilizzo dell'App Desktop

Interazione semplificata: gli utenti possono copiare testo, immagini o altri dati nella clipboard e ricevere risposte immediate.

Accesso in tempo reale: possibilità di ottenere informazioni aggiornate grazie all'integrazione del Web.

L'app desktop rende GPT-4o un compagno di lavoro versatile, integrandosi facilmente nel flusso di lavoro quotidiano degli utenti.

Capacità di Percepire le Emozioni

GPT-4o introduce anche la capacità di percepire e reagire alle emozioni umane. Durante le demo, il modello ha mostrato la capacità di rilevare lo stato emotivo dell'utente, come la felicità o l'ansia, e rispondere di conseguenza. Ad esempio, se l'utente mostra segni di stress, GPT-4o può fornire consigli per calmarsi.

Esempi di Interazione Emotiva

Supporto emotivo: il modello può offrire consigli per la gestione dello stress o suggerimenti per migliorare il benessere emotivo.

Personalizzazione delle risposte: adatta il tono e lo stile delle risposte in base all'emozione percepita, migliorando l'esperienza dell'utente.

Questa capacità di percepire le emozioni rende GPT-4o un assistente virtuale più empatico e umano, migliorando significativamente l'interazione con gli utenti.

Implicazioni per i Programmatori

Le API di GPT-4o sono disponibili a un costo ridotto rispetto a GPT-4, rendendo più accessibile l'uso del modello per applicazioni di vario tipo. L'aumento del dizionario dei token riduce i costi di elaborazione e le dimensioni delle finestre di contesto, migliorando l'efficienza complessiva.

Esempi di Applicazioni Programmabili

Assistenti virtuali: creazione di assistenti capaci di gestire conversazioni complesse e offrire supporto su una vasta gamma di argomenti.

Analisi dei dati: capacità di analizzare dati testuali, visivi e audio, fornendo insight più completi e accurati.

Contenuti generativi: sfruttare le capacità avanzate di GPT-4o per generare contenuti creativi, come articoli, storie e video, basati su input variabili.

L'accessibilità delle API di GPT-4o consente ai programmatori di esplorare nuove possibilità creative e sviluppare applicazioni innovative che sfruttano appieno le capacità del modello.

Conclusione

GPT-4o rappresenta un passo avanti significativo per OpenAI, migliorando non solo la complessità del modello ma anche l'usabilità e l'accessibilità delle tecnologie AI. Con l'implementazione di funzionalità avanzate e l'accesso gratuito, GPT-4o promette di ampliare l'uso dell'IA oltre le semplici chat. La combinazione di velocità, efficienza e capacità multimodali rende GPT-4o un potente strumento per una vasta gamma di applicazioni, dall'assistenza sanitaria all'intrattenimento, dall'educazione alla finanza.

In un panorama tecnologico in rapida evoluzione, l'accessibilità di GPT-4o consente a un numero maggiore di utenti di sperimentare e integrare l'IA nelle loro attività quotidiane. Questo modello non solo migliora le prestazioni rispetto ai suoi predecessori, ma offre anche nuove opportunità per l'innovazione e la creatività. Con GPT-4o, OpenAI continua a spingere i confini dell'intelligenza artificiale, dimostrando il potenziale di questa tecnologia di trasformare il nostro modo di vivere e lavorare.

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Introduzione

L'intelligenza artificiale (IA) ha trasformato profondamente il modo in cui interagiamo con la tecnologia. Due dei modelli di IA più avanzati e noti oggi sono ChatGPT di OpenAI e Gemini di Google. Entrambi rappresentano il culmine di anni di ricerca e sviluppo nel campo dell'elaborazione del linguaggio naturale (NLP), ma presentano differenze significative in termini di architettura, funzionalità e applicazioni. Questo articolo esplorerà queste differenze, offrendo una panoramica approfondita delle caratteristiche di ChatGPT e Gemini.

L'Importanza dell'IA nel contesto tecnologico attuale

L'intelligenza artificiale è diventata una componente fondamentale della tecnologia moderna, influenzando settori come l'automazione, la sanità, la finanza e l'educazione. Le aziende tecnologiche di punta, tra cui Google e OpenAI, stanno guidando la rivoluzione dell'IA, sviluppando modelli avanzati che promettono di ridefinire le capacità tecnologiche e migliorare la vita quotidiana delle persone. La corsa per ottenere una posizione dominante nel mercato dell'IA ha portato alla creazione di strumenti potenti come ChatGPT e Gemini.

ChatGPT: una panoramica

ChatGPT è un modello di linguaggio avanzato sviluppato da OpenAI, basato sull'architettura GPT-3 e il successivo GPT-4. È progettato per comprendere e generare testo umano in modo coerente e pertinente. Utilizza miliardi di parametri per apprendere da una vasta gamma di testi e rispondere alle domande in modo naturale.

Storia e sviluppo di ChatGPT

OpenAI ha introdotto la serie GPT (Generative Pre-trained Transformer) con GPT-3, che è diventato rapidamente famoso per la sua capacità di generare testo estremamente realistico. GPT-4 ha ulteriormente migliorato queste capacità, aumentando il numero di parametri e affinando gli algoritmi di machine learning utilizzati. ChatGPT è stato creato per applicazioni pratiche come assistenti virtuali, chatbot per il customer service e strumenti di scrittura automatizzata.

Funzionalità e capacità di ChatGPT

ChatGPT è noto per la sua capacità di mantenere conversazioni naturali su una vasta gamma di argomenti. Può generare testo, rispondere a domande, scrivere saggi, e persino creare codice. La sua versatilità lo rende uno strumento potente per molte applicazioni, dalla scrittura creativa all'assistenza tecnica.

Gemini: una panoramica

Gemini è il chatbot di Google, basato sul modello linguistico PaLM 2. Questo modello rappresenta un'evoluzione significativa rispetto ai precedenti tentativi di Google nel campo dell'IA, come Bard. Presentato durante la conferenza I/O 2023 e successivamente rinominato Gemini nel febbraio 2024, questo strumento è progettato per fornire risposte precise e contestualizzate agli utenti.

Storia e sviluppo di Gemini

Google ha sviluppato Gemini per competere direttamente con i modelli di IA più avanzati come ChatGPT. Basato su PaLM 2, Gemini utilizza tecniche avanzate di machine learning per leggere e comprendere miliardi di parole, migliorando costantemente attraverso l'interazione con gli utenti. La rinominazione e il miglioramento del modello riflettono l'impegno di Google nel rimanere all'avanguardia dell'innovazione tecnologica.

Funzionalità e capacità di Gemini

Gemini è disponibile in tre varianti: Nano 1.0, Pro 1.0 e Ultra 1.0, ciascuna progettata per specifiche esigenze e applicazioni. Il modello Ultra 1.0, in particolare, è estremamente potente con 540 miliardi di parametri, superando il modello GPT-4 di ChatGPT. Gemini può gestire input multimodali, tra cui testo, immagini, audio e video, rendendolo versatile e capace di affrontare compiti complessi.

Confronto tra ChatGPT e Gemini

Architettura e tecnologia

ChatGPT: basato sull'architettura GPT-4, utilizza miliardi di parametri per generare testo naturale. È altamente versatile e può essere adattato a diverse applicazioni.

Gemini: basato su PaLM 2, offre tre varianti per diverse esigenze. Il modello Ultra 1.0 con 540 miliardi di parametri è progettato per compiti complessi e supporta input multimodali.

Capacità di Apprendimento e Comprensione

ChatGPT: eccelle nella generazione di testo coerente e pertinente, mantenendo conversazioni su una vasta gamma di argomenti. È particolarmente utile per scrittura creativa e assistenza tecnica.

Gemini: offre una comprensione più profonda del contesto grazie alla sua capacità di apprendere da miliardi di parole. La sua capacità di gestire input multimodali lo rende ideale per applicazioni complesse e multifunzionali.

Applicazioni Pratiche

ChatGPT: utilizzato principalmente in assistenti virtuali, chatbot per customer service, strumenti di scrittura automatizzata e generazione di codice.

Gemini: Utilizzato in una vasta gamma di settori, dalla sanità alla finanza, dall'educazione all'automazione industriale. Le sue varianti Pro 1.0 e Ultra 1.0 lo rendono adatto sia per applicazioni quotidiane che per compiti altamente complessi.

Accessibilità e Costi

ChatGPT: disponibile attraverso diverse piattaforme e può essere integrato in varie applicazioni aziendali. I costi variano in base all'utilizzo e all'integrazione.

Gemini: disponibile gratuitamente nella versione Pro 1.0, mentre l'accesso a Gemini Advanced (Ultra 1.0) richiede un abbonamento al piano Google One AI Premium. Questo include vantaggi aggiuntivi come 2TB di spazio su Google Drive.

Potenza e Prestazioni

ChatGPT: con 175 miliardi di parametri, GPT-4 è estremamente potente ma leggermente inferiore al modello Ultra 1.0 di Gemini in termini di capacità computazionale.

Gemini: con 540 miliardi di parametri, Ultra 1.0 offre una potenza senza precedenti, ideale per compiti altamente complessi e per gestire grandi quantità di dati.

Conclusione

Sia ChatGPT di OpenAI che Gemini di Google rappresentano il meglio dell'innovazione nell'intelligenza artificiale. Mentre ChatGPT si distingue per la sua versatilità e la capacità di mantenere conversazioni naturali su una vasta gamma di argomenti, Gemini si fa notare per la sua potenza computazionale e la capacità di gestire input multimodali.

La scelta tra ChatGPT e Gemini dipende dalle esigenze specifiche dell'utente. Per applicazioni che richiedono un'interazione testuale naturale e versatile, ChatGPT è una scelta eccellente. Per compiti che necessitano di una potenza computazionale elevata e la gestione di vari tipi di input, Gemini Ultra 1.0 offre capacità senza pari.

In ogni caso, entrambi i modelli continuano a evolversi e migliorare, promettendo di portare l'intelligenza artificiale a nuovi livelli di prestazioni e utilità. La continua ricerca e sviluppo in questo campo garantiranno che sia ChatGPT che Gemini rimangano strumenti fondamentali per l'innovazione tecnologica e l'automazione del futuro.

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Introduzione

Nell'era digitale odierna, l'intelligenza artificiale (IA) si è rapidamente affermata come una delle tecnologie più rivoluzionarie e trasformative. Dai motori di ricerca ai sistemi di raccomandazione, dall'automazione industriale alla medicina personalizzata, l'IA sta ridefinendo il modo in cui viviamo e lavoriamo. Le aziende tecnologiche di punta come Google e OpenAI sono al centro di questa rivoluzione, impegnate in una corsa tecnologica avvincente per sviluppare intelligenze artificiali sempre più avanzate e ottenere una posizione predominante sul mercato.

Google, in particolare, ha fatto passi da gigante con il lancio di Gemini, un'intelligenza artificiale basata sul modello linguistico di nuova generazione PaLM 2. Questo articolo, dopo aver esplorato a fondo le capacità di Chat GPT, si propone di entrare nello specifico di Gemini, esplorando le sue caratteristiche distintive, la sua storia, e le applicazioni pratiche.

L'Importanza dell'IA nel contesto tecnologico attuale

L'intelligenza artificiale ha rivoluzionato molteplici settori, diventando un elemento chiave per l'innovazione tecnologica. Dal miglioramento dei processi aziendali all'automazione delle operazioni quotidiane, l'IA offre strumenti potenti che aumentano l'efficienza e la produttività. Le grandi aziende tecnologiche sono in una continua corsa per sviluppare IA sempre più avanzate, cercando di dominare un mercato in rapida crescita e altamente competitivo. Questo panorama ha visto emergere giganti come Google, OpenAI, Microsoft e altri, ognuno con le proprie soluzioni IA che promettono di ridefinire le capacità tecnologiche.

L'innovazione di Gemini

Gemini rappresenta una delle innovazioni più recenti e avanzate nel campo dell'IA. Sviluppato da Google, Gemini è basato su PaLM 2, un modello linguistico di nuova generazione progettato per comprendere e generare linguaggio naturale con un alto grado di precisione. La capacità di Gemini di apprendere da miliardi di parole e migliorare continuamente attraverso l'interazione con gli utenti lo rende un potente strumento per una vasta gamma di applicazioni. Questo articolo mira a esplorare le caratteristiche distintive di Gemini, la sua storia, e come può essere utilizzato efficacemente.

La storia di Gemini

Gemini è il chatbot di casa Google, basato sul modello PaLM 2 di Google, un modello linguistico avanzato che rappresenta l'evoluzione di Bard, presentato durante la conferenza I/O nel 2023. L'8 febbraio 2024, Google ha ribattezzato Bard in Gemini, segnando un'importante evoluzione nel campo dell'IA. PaLM 2 è progettato per "imparare" leggendo miliardi di parole, permettendogli di comprendere il linguaggio umano in profondità e fornire feedback utili agli utenti.

L'evoluzione da Bard a Gemini non è stata solo una questione di rebranding. Google ha introdotto significative migliorie al modello, rendendolo più potente e versatile. PaLM 2, l'architettura alla base di Gemini, è stato progettato per superare le limitazioni dei modelli precedenti, utilizzando tecniche avanzate di machine learning e deep learning. Questo ha permesso a Gemini di diventare uno strumento più efficiente e capace di rispondere a una gamma più ampia di domande e compiti.

Google ha ridefinito i modelli generativi disponibili, differenziandoli in tre categorie: Nano 1.0, concepito per attività su singoli dispositivi; Pro 1.0, applicabile su scala a un'ampia gamma di attività; e Ultra 1.0, destinato a compiti altamente complessi. Questa suddivisione permette agli utenti di scegliere il modello più adatto alle loro esigenze specifiche, garantendo versatilità e potenza.

Come utilizzare Gemini

Attualmente, è possibile provare Gemini gratuitamente con il modello Pro 1.0, disponibile in oltre 40 lingue in più di 230 paesi e territori, inclusa l'Italia. Il modello Ultra 1.0, che fa parte di Gemini Advanced, è disponibile in più di 150 paesi, ma per ora solo in lingua inglese. Mentre la versione gratuita di Gemini con il modello Pro 1.0 rimarrà accessibile gratuitamente, l'accesso a Gemini Advanced sarà riservato ai sottoscrittori del piano Google One AI Premium, a partire da 21,99 euro al mese (con due mesi di prova gratuita), che include anche 2TB di spazio di archiviazione su Google Drive e altri vantaggi.

Differenze tra i modelli di Gemini

La suddivisione dei modelli di Gemini in Nano 1.0, Pro 1.0 e Ultra 1.0 riflette la versatilità e la potenza di questo strumento. Il modello Nano 1.0 è progettato per attività su singoli dispositivi, ideale per applicazioni che richiedono meno risorse computazionali. Il modello Pro 1.0, disponibile gratuitamente, è adatto a una vasta gamma di attività e può essere utilizzato in diversi settori, dalla scrittura automatica di email alla generazione di contenuti per siti web. Infine, il modello Ultra 1.0 è destinato a compiti altamente complessi, come l'analisi dei dati su larga scala e la previsione delle tendenze di mercato.

La Potenza di Gemini Ultra 1.0

Il modello Ultra 1.0 di Gemini Advanced è estremamente potente, con i suoi 540 miliardi di parametri, superando persino il modello GPT-4 di ChatGPT, che ne ha 175 miliardi. Questa capacità consente a Gemini di comprendere e elaborare input multimodali, come testo, immagini, audio e video, rendendolo estremamente versatile e in grado di affrontare compiti complessi. Può essere utilizzato per migliorare la produttività, generare codice, pianificare eventi, creare documenti e molto altro, sebbene, come tutte le IA, possa occasionalmente fornire risposte imprecise o commettere errori.

Applicazioni pratiche di Gemini

Gemini offre una vasta gamma di applicazioni pratiche che lo rendono uno strumento indispensabile in molti settori. Ad esempio, nel customer service, Gemini può automatizzare le risposte ai clienti, migliorando l'efficienza e la soddisfazione del cliente. Nella sanità, può assistere i medici nell'analisi delle cartelle cliniche e nella formulazione di diagnosi preliminari. Nel settore finanziario, Gemini è in grado di analizzare dati finanziari complessi e prevedere le tendenze di mercato. Nell'educazione, fornisce supporto agli studenti attraverso tutor virtuali che possono spiegare concetti complessi e rispondere alle domande.

Le capacità di Gemini

Rispetto ad altri modelli di IA, Gemini è in grado di mantenere una coerenza e una pertinenza eccezionali nelle conversazioni prolungate. La sua capacità di comprendere il contesto in modo approfondito e di generare risposte personalizzate lo rende particolarmente utile in applicazioni che richiedono un alto grado di interazione umana. Ad esempio, in un ambiente aziendale, Gemini può assistere nella creazione di documenti complessi, offrire suggerimenti basati su dati in tempo reale e migliorare la collaborazione tra i team.

Il Futuro di Gemini e dell'IA

Il futuro di Gemini è promettente. Con il continuo sviluppo e miglioramento dei modelli linguistici, possiamo aspettarci che Gemini diventi ancora più potente e versatile. Le potenziali applicazioni sono infinite, dalla personalizzazione dei servizi al miglioramento delle operazioni aziendali, dall'innovazione nel campo della sanità alla trasformazione dell'educazione. Google continua a investire in ricerca e sviluppo per assicurare che Gemini rimanga all'avanguardia dell'innovazione tecnologica.

Conclusione

Gemini rappresenta un passo avanti significativo nel campo dell'intelligenza artificiale, grazie alla sua architettura avanzata, alla capacità di apprendere e comprendere il linguaggio umano, e alla sua versatilità nell'affrontare una vasta gamma di compiti. Con il supporto di Google, Gemini è destinato a diventare uno strumento fondamentale per aziende e individui che cercano di sfruttare al massimo le potenzialità dell'IA. Sebbene ci siano ancora sfide da affrontare, l'evoluzione continua di Gemini promette di ridefinire il futuro della tecnologia e delle nostre interazioni quotidiane con le macchine.

L'approfondimento e la comprensione di strumenti come Gemini non sono solo affascinanti, ma essenziali per navigare il futuro tecnologico in modo efficace. Questo articolo ha esplorato vari aspetti di Gemini, dalle sue origini e innovazioni alle applicazioni pratiche e alle sfide future. Con il continuo avanzamento dell'IA, possiamo aspettarci che modelli come Gemini diventino sempre più integrati nelle nostre vite, migliorando e ottimizzando innumerevoli processi e operazioni.

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Mi sono inoltrato nel sangue fino a tal punto che, se non dovessi spingermi oltre a guado, il tornare indietro mi sarebbe tanto pericoloso quanto l’andare avanti(Macbeth, III, 4 di William Shakespeare)

Mi ha sempre affascinato il modo in cui Shakespeare riassume con queste poche parole la condizione di Macbeth nel suo personale percorso verso l’ignoto. Non importa come sia cominciato il suo cammino, quello che conta è la chiara percezione del cosiddetto “punto di non ritorno”. L’eleganza di questa frase recitata da Macbeth nel terzo atto dell’opera Shakespeariana cela una condizione che può palesarsi come conseguenza di ogni azione importante della nostra vita privata e professionale.

La condizione che descrive Shakespeare è anche nota come “Effetto Macbeth”, sintetizza una percezione delle cose che non lascia opportunità di scelta e si basa sulla obnubilata convinzione che, proseguendo il cammino, si troverà una visione chiara delle cose o una soluzione allo stato in cui ci si trova. Questo effetto si presenta in molti casi della vita privata e professionale, laddove le nostre scelte cominciano da frasi tipo: “Non costa nulla provare”, “Tanto rischio poco” oppure dalla più spavalda forma del “Se l’ha fatto lui posso farlo tranquillamente anche io”. Nella vita professionale, l’effetto Macbeth si presenta spesso accompagnato da una sorta di mistica industriale a base di aforismi d’effetto scritti sulle pareti degli uffici: il poster di Steve Jobs con la frase motivatrice sta a questo universo come la foto di Marilyn Monroe sta al salone della parrucchiera sotto casa.

L’effetto Macbeth deriva da un approccio alle cose che ci porta a sviluppare una propensione al rischio molto alta, tanto da trascurare ogni forma di controllo e misurazione dei risultati correnti e di quelli attesi. Per sua natura l’effetto Macbeth è legato ai percorsi di esplorazione dell’ignoto che si declinano agevolmente nei processi di innovazione, di ricerca e sviluppo, di invenzione. Chiunque, una volta intrapresa una strada della quale non si è adeguatamente analizzato il rischio e/o la durata, può trovarsi nella stessa posizione di Macbeth.

Il progetto Concorde

La storia industriale ha numerosi fallimenti legati alla convinzione che non si possa tornare indietro, che non ci siano vie di fuga salvo il proseguire. Un esempio molto interessante è rappresentato dal progetto del Concorde, l’aereo supersonico prodotto dal consorzio anglofrancese formato da British Aerospace e Aérospatiale. Il Concorde è stato uno dei più ambiziosi progetti di innovazione della storia dell’aeronautica che, iniziato alla fine degli anni cinquanta, vede il decollo del primo prototipo nel marzo 1969. Si deve attendere il 4 novembre 1970 per vedere il velivolo raggiungere per la prima volta Mach 2, diventando il secondo aereo commerciale a volare a tale velocità, dopo il sovietico Tupolev Tu-144. Queste informazioni storiche sono molto importanti perché fanno capire il contesto nel quale nacquero le decisioni che portarono al primo volo del 1976 e quelle che ne determinarono il rovinoso fallimento nell’ottobre del 2003. Tuttavia, per quanto tutti pensino che la causa della sua dismissione sia dovuta al disastroso evento del luglio del 2000, la verità è che il suo abbandono fu determinato dal deficit dovuto agli impressionanti consumi, gli insostenibili costi di manutenzione, un numero esiguo di passeggeri (a causa del prezzo del volo molto elevato) e scelte di marketing spesso discutibili. Si deve attendere il tragico incidente di Parigi per vedere la chiusura del progetto Concorde perché per anni il governo francese e britannico hanno colmato il disavanzo di bilancio malgrado le evidenze finanziarie a causa della perniciosa tendenza umana ad insistere in un progetto senza tenere conto dei vantaggi futuri, ma piuttosto valutando solo gli sforzi già compiuti e gli investiti già erogati.

Il costo opportunità ed i costi irrecuperabili

L’analisi dei vantaggi futuri è descritta in economia dal concetto di “costo opportunità” con il quale si va a definire il valore futuro delle proprie scelte in ragione al costo che si deve sostenere rinunciando ad un’opportunità che ci viene concessa. In sostanza, è il sacrificio che dobbiamo compiere per effettuare una scelta. Tuttavia, nel processo di analisi degli investimenti da compiere intervengono valutazioni che tendono a dare maggiore peso ai cosiddetti “Costi Irrecuperabili”. Per meglio spiegare questa dinamica, immaginiamo di essere a capo di un progetto di ricerca e sviluppo il cui esito è tutto da verificare ed abbiamo 100.000 euro da investire nel progetto. Ora, immaginiamo queste due situazioni: nella prima ho già investito 500.000 euro e posso chiudere il progetto investendo questi 100.000 euro che ho a disposizione; nella seconda non ho ancora iniziato il progetto e posso investire i miei 100.000 euro per dare inizio a delle attività il cui esito è tutto da verificare. Come agiresti? Sono certo che sei incline ad investire solo nel primo scenario: quello in cui, a parità di incertezza, tieni conto di quello che hai già fatto. Ma se ci si pensa, qualunque risposta tu possa dare o ipotizzare non è corretta ma nemmeno sbagliata dal momento che ad essere sbagliata è la domanda che ho posto: “Come agiresti?”. Sapendo che il risultato finale è incerto, la scelta di investire o meno non cambia a prescindere dal fatto che siano stati o meno investiti soldi sul progetto. In ragione di ciò, la domanda che avrei dovuto porre è: “qual è il costo opportunità allo stato attuale del progetto?”. Solo la risposta a questa domanda avrebbe costituito la base logica sulla quale effettuare la nostra scelta.

La distorsione cognitiva nell’analisi dei costi irrecuperabili

L’errata valutazione dei costi irrecuperabili è dovuta ad una distorsione cognitiva nota come “Fallacia dei costi irrecuperabili” (in inglese “Sunk Cost Effect”) che, nel caso del Concorde, si è manifestata in conseguenza dei pesanti investimenti sostenuti dai governi francese e britannico che indussero ad ulteriori investimenti anche quando era ormai chiaro che il progetto Concorde non sarebbe stato certamente sostenibile dal punto di vista finanziario. Il bias che è dietro la fallacia dei costi irrecuperabili riguarda il comportamento paradossale per cui quando abbiamo dedicato tanto impegno, tempo e/o soldi in un progetto che sta andando male — tanto da trovarci di fronte ad una perdita irrecuperabile — invece di abbandonare il progetto e limitare le perdite, tendiamo a continuare ad investire anche se questo non farà altro che aumentare le nostre perdite. A questo punto della lettura starai forse pensando che quello di cui sto scrivendo accade solo in determinate condizioni. Starai pensando che non è possibile che capiti a te. Forse hai ragione, ma prima di proseguire permettimi di fare un secondo esempio del fenomeno di cui sto scrivendo. Immagina di essere in un ristorante a menù fisso: prima di iniziare a mangiare sai già quante e quali portate riceverai e quanto pagherai per tutto a prescindere che tu mangerai o meno tutte le portate. Sei alla tua ultima portata e ti resta da mangiare solo il dolce ma sei pieno quasi a scoppiare. Cosa fai? Ordini oppure rinunci al dolce che hai comunque pagato? Io penso che ordini e lasci nel piatto perché spinto dall’idea che hai comunque pagato per quella portata. Questo comportamento dimostra che nemmeno la scelta di quell'ultimo sorbetto al limone è esente dalla fallacia dei costi irrecuperabili. Persino in amore si presenta questo fenomeno tanto che spinge le persone a tenere in piedi relazioni infelici, che non soddisfano, che deludono solo perché lasciare il partner comporterebbe buttar via i migliori anni della propria vita. Anche in questo caso, di fatto, si sta sostenendo un costo (non recuperabile) del tempo dedicato durante il periodo trascorso insieme.

La dissonanza cognitiva di Friedman

Per conferire una dimensione accademica a quanto fin qui scritto, si può fare riferimento agli studi condotti da Daniel Friedman (University of California-Santa Cruz — UCSC) nel 2007 e descritti nella pubblicazione “Searching for the sunk cost fallacy” con la quale descrive i meccanismi psicologici alla base di cattive decisioni rispetto ai costi irrecuperabili. Secondo Friedman le cattive decisioni sono riconducibili al meccanismo della “dissonanza cognitiva” che ci porta ad una continua auto-giustificazione. In sostanza, le persone che hanno investito le proprie risorse in un’attività non remunerativa “modificano” le proprie convinzioni sulla redditività dell’investimento, al fine di evitare la spiacevole consapevolezza di aver commesso un errore. Tuttavia, la dissonanza cognitiva si manifesta in ogni persona in modo differente. Gli individui ansiosi sono più sensibili alle pressioni insite nei percorsi a forte incertezza sui risultati attesi e, quindi, situazioni tipiche dei costi irrecuperabili. In questi contesti gli ansiosi sono inclini a proseguire l’investimento pur consapevoli dell’insuccesso quasi certo laddove, invece, i soggetti tendenzialmente depressivi hanno maggiori probabilità di smettere di investire perché l’effetto dei costi irrecuperabili è alimentato da aspettative future irrealisticamente positive.

L’effetto escalation

I comportamenti che gli individui tengono in presenza dell’effetto Macbeth dimostrano chiaramente che la percezione distorta dei costi irrecuperabili produce onerose ricadute sia in termini di denaro sia in termini di tempo e lavoro. Tuttavia esiste una forma di incancrenita dell’effetto Macbeth che conferma, laddove ci fosse un dubbio, il fatto che i problemi viaggiano sempre in compagnia: parliamo di quello che è chiamato “Effetto Escalation”. Quando un progetto di qualsiasi tipo comincia ad andare male, il bias dei costi irrecuperabili spinge irrazionalmente alcuni soggetti a fare ancora più investimenti nel progetto. Ciò determina una perdita ulteriore ancor più difficile da ignorare e giustificare che, a sua volta, incoraggia un ulteriore esborso di denaro. Questa spirale crescente di investimenti è anche nota come “Effetto Vietnam” perché è chiaramente spiegata dalla condizione prodottasi nella guerra statunitense del Vietnam. Secondo l’analisi fatta dall’allora Segretario di Stato George Ball e riportata nel memorandum inviato al presidente Jhonson il 1 luglio 1965, dal momento in cui i soldati inizieranno a combattere e a morire, diventerà impossibile ritirarsi per la paura che questi soldati siano morti invano. Per tale ragione sarà necessario inviare altri uomini sul campo che moriranno a loro volta. A quel punto il ritiro diventerà impossibile senza il raggiungimento degli obiettivi dichiarati oppure l’umiliazione del paese. Anche l’effetto escalation non è lontano dalla nostra vita quotidiana. Nelle relazioni con il partner spesso si arriva a matrimoni che necessitano di un figlio per poter esistere.

La roadmap della follia

Il mio cammino professionale mi ha consentito e talvolta imposto di assistere da punti di osservazione privilegiati alle conseguenze dell’Effetto Macbeth e del conseguente Effetto Escalation. Gli insegnamenti che ne ho tratto si riassumono in un cammino ad investimenti crescenti che chiamo “roadmap della follia”. Questo cammino è comune ai progetti che ho analizzato per la stesura di questo articolo e si dipana negli step di seguito riportati:

  1. Qualcuno decide di risolvere un problema aziendale/personale o di dare sfogo alla propria creatività creando una soluzione tecnica proprietaria;
  2. L’inventore mostra il prodotto in azienda ed il responsabile di turno decide che ha del potenziale;
  3. Sulla base di una verifica di mercato fatta con qualche ricerca su Google, il responsabile di turno convince la catena di comando a stanziare il budget necessario a trasformare il semilavorato in un prodotto commercializzabile;
  4. Il team incaricato di lavorare al prodotto ne sviluppa una prima versione testabile e la forza vendite disponibile in azienda si mette all’opera;
  5. Dopo qualche mese, gli scadenti o inesistenti risultati commerciali fanno chiaramente capire che il prodotto sviluppato non ha presa sugli “early adopters” tuttavia (ecco comparire l’effetto Macbeth), essendo stato stanziato e bruciato il budget senza sortire alcun risultato, non volendo buttare via quello che si è fatto e temendo potenziali negative ricadute reputazionali, si decide di stanziare un nuovo budget e si assume una forza vendite specializzata;
  6. Dopo altri mesi, nemmeno il commerciale esperto riesce a portare risultati significativi ed il responsabile di turno si rende conto che si è esposto molto ed ora deve per forza portare a casa un risultato;
  7. Obnubilato da quanto speso e non volendo buttare via quanto già fatto, il responsabile di turno propone l’adozione interna del prodotto riscuotendo l’ennesimo insuccesso;
  8. Intestarditosi nella certezza che il prodotto sia speciale (pur non trovando riscontro sul mercato) e desideroso di salvare il salvabile, il responsabile di turno decide di contenere le perdite e salvare la reputazione costituendo un’azienda ad hoc che si occuperà del prodotto;
  9. (ecco comparire l’effetto escalation) non riuscendo nemmeno con i nuovo team a far decollare il prodotto che, a questo punto, è diventato una narrazione sulla quale il team della nuova azienda sta lavorando con passione, ed avendo bruciato altri soldi in un fallimento ormai chiaro a tutti, si decide di cercare nuovi investitori;

La fine di questa roadmap la lascio decidere a te che mi stai leggendo. Non è detto che la fine sia tragica ma, di certo, non sarà piacevole visto il percorso descritto. Tuttavia, la mia esperienza su due differenti prodotti legati a due aziende oggi fallite (un sistema operativo in cloud ed una piattaforma di procurement) mi ha indotto a prestare grande attenzione all’effetto Macbeth perché anche nella vita reale il sipario può calare.

Fonte articolo: Linkedin Article di Vincenzo Gioia

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Da qualche anno contribuisco a sviluppare soluzioni in ambito AI avvalendomi della competenza di un ristretto e preparato gruppo di colleghi e di un Think Tank, con il quale mi piace condividere i dubbi e le perplessità che maturo addentrandomi in questo ambito tecnologico. Negli ultimi tempi le mie riflessioni sono accompagnate da una sensazione di  incompiutezza che stamattina sono riuscito a mettere a fuoco dopo essermi imbattuto nell’opera di Robert Silvers intitolata “Barack Obama, 2009”.

In questo fotomosaico su alluminio che possiamo apprezzare nel dettaglio cliccando qui, l’artista raffigura l’ex presidente USA attraverso una tecnica con la quale, come in un mosaico, tante piccole foto sono combinate per dare vita ad un’unica grande immagine. L’opera di Silvers raffigura la visione che l’artista ha di Barack Obama attraverso le pagine sulle quali sono riportati gli articoli che parlano di lui e della sua presidenza. La caratteristica sostanziale della tecnica del fotomosaico è data dal fatto che, a differenza del mosaico, ogni tessera è un'immagine a sé stante. Ciò crea un effetto affascinante che si sviluppa su due livelli e che impone all’osservatore di porsi su differenti piani di osservazione tutti indispensabili per la comprensione di quanto è rappresentato. Ciò si ribalta nell’opera di Silvers nella possibilità data all’osservatore di costruirsi una propria immagine del personaggio Obama leggendo ogni singolo articolo oppure guardare l’immagine complessiva che emerge dall’insieme grafico di tutti gli articoli e rappresenta l’immagine soggettiva che l’artista si è costruito sul personaggio attraverso tali articoli.

Come nel fotomosaico di Silvers, anche nell’universo AI ho la sensazione che le singole componenti tecnologiche siano solo singole immagini di una tecnologia più ampia e complessa che vada vista da una differente prospettiva utile a farci comprendere cosa sia realmente una AI.

Fonte articolo: Linkedin Article di Vincenzo Gioia

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Introduzione

In un'epoca in cui il digitale permea ogni aspetto della nostra vita quotidiana, è sorprendente scoprire quante aziende continuino ad affidarsi a sistemi di gestione documentale obsoleti e inefficaci. Eppure sono ancora molto numerose le aziende che fanno viaggiare da una sede all'altra, spesso distanti centinaia di chilometri, tir pieni di documenti cartacei come bolle di trasporto e contratti. Una vera e propria montagna di carta che poi deve essere scansionata a mano e digitalizzata, prima di essere rispedita al mittente.

E non stiamo parlando di piccole aziende, tutt'altro. Questo processo non solo è costoso e lento, ma ha anche un impatto ambientale significativo e un alto rischio di errori umani. 

Ma c'è anche una buona notizia, e cioè che la tecnologia per trasformare questa situazione esiste ed è assolutamente consolidata: la gestione documentale automatizzata, sostenuta da soluzioni di Intelligent Document Processing (IDP) e tecnologie come OCR, NLP, ML e AI, offre ormai un'alternativa che garantisce efficienza, sicurezza e sostenibilità.

Gestione cartacea tradizionale

La gestione cartacea dei documenti è un metodo tradizionale che molte aziende utilizzano ancora per archiviare, recuperare e gestire informazioni. Tuttavia, questo metodo presenta numerosi svantaggi. Vediamoli insieme:

Costi elevati: la gestione fisica dei documenti comporta costi elevati di stampa, archiviazione e trasporto;

Efficienza ridotta: il tempo impiegato per recuperare e gestire documenti fisici può ridurre significativamente la produttività dei dipendenti;

Alto rischio di errore: la gestione manuale dei documenti è suscettibile a errori, che possono essere costosi e richiedere tempo per essere individuati e corretti;

Impatto ambientale: la produzione, il trasporto e lo smaltimento di documenti cartacei hanno un impatto notevole sull'ambiente.

I Vantaggi della Gestione Documentale Automatizzata

L'adozione di un sistema di gestione documentale automatizzato offre di conseguenza numerosi vantaggi:

Riduzione dei costi: eliminare la necessità di materiali fisici e ridurre il personale richiesto per la gestione dei documenti può significare un enorme risparmio;

Miglioramento dell'efficienza: l'automazione permette di elaborare documenti a velocità molto superiori rispetto alla gestione manuale, migliorando così la produttività complessiva;

Sicurezza potenziata: le soluzioni digitali offrono miglioramenti significativi nella sicurezza dei documenti, compresa la riduzione del rischio di perdita, furto o danneggiamento;

Accessibilità e recupero: i documenti digitali possono essere facilmente archiviati e recuperati da database centralizzati, migliorando l'accessibilità e riducendo il tempo di ricerca;

Sostenibilità ambientale: minimizzare l'uso della carta contribuisce a ridurre il taglio degli alberi e le emissioni di CO2 associate alla produzione e al trasporto della carta.

Le tecnologie che abilitano una Gestione Documentale Automatizzata

La trasformazione da un sistema cartaceo a uno digitale e automatizzato è facilitata dall'adozione di varie tecnologie avanzate:

Optical Character Recognition (OCR): consente la conversione di testo stampato o scritto a mano in dati digitali editabili;

Natural Language Processing (NLP): aiuta a comprendere e interpretare il linguaggio umano all'interno dei documenti;

Machine Learning (ML) e Artificial Intelligence (AI): sono utilizzati per automatizzare il processo di classificazione, categorizzazione e analisi dei documenti;

Large Language Models (LLM) e Retrieval-Augmented Generation (RAG): offrono potenti strumenti per il miglioramento dell'interpretazione e della generazione di contenuti documentali;

Conclusioni

La transizione dalla gestione cartacea a quella digitale non è solo una mossa strategica per ridurre i costi e migliorare l'efficienza, ma è anche un imperativo etico per promuovere la sostenibilità ambientale. Le tecnologie esistenti offrono le soluzioni necessarie per realizzare questa trasformazione, rendendo il processo di gestione dei documenti più sicuro, veloce e meno costoso.

Se vuoi approfondire il tema della gestione documentale automatizzata o scoprire gli step necessari per digitalizzare e automatizzare questo processo cruciale all’interno della tua azienda, contattaci usando il form che trovi in fondo a questa pagina.

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